Tumore al seno

giovedì 29 marzo 2012

Dukan, la dieta da cui è meglio stare alla larga

il dr. Pierre Dukan
Un successo senza precedenti: più di tre milioni di copie vendute in Francia e 400.000   in Italia, come evidenziato a grossi caratteri in copertina di uno dei libri sulle diete che evidentemente va per la maggiore.

Non c'è dubbio che la  dieta Dukan sia attualmente la più popolare, la più seguita e la più osannata, anche grazie alla pubblicità indiretta proveniente dalle
 testimonianze di varie celebrità, come Jennifer Lopez e Kate Middleton, che l' hanno sperimentata con soddisfazione.

Ma, come quasi sempre succede nei fenomeni di massa, ciò che ha un diritto ha anche un rovescio, e in questo caso significa che nel bilancio bisogna metterci anche i suoi numerosi (e autorevoli) detrattori, la cui voce però, seppure ha modo di arrivare alle orecchie dei suoi più entusiasti seguaci, viene prontamente messa a tacere dall' evidenza dei brillanti risultati che, almeno nell' immediato, essa riesce a conseguire, e soprattutto dalla velocità con cui si ottengono, a dispetto magari di tante altre esperienze dietetiche fallimentari e ormai relegate nel dimenticatoio.

Ho già affrontato il tema delle diete a basso tenore di carboidrati su www.autodifesalimentare.it/blog (vedi box a fianco), sia pure per sommi capi, ma visto che si continua a parlare sempre più insistentemente di questa famigerata dieta Dukan, mi è sembrato opportuno tornare sull' argomento focalizzandomi su questa, e l' occasione me l' ha data l' ennesimo articolo, in cui si possono leggere anche i miei commenti, come pure la recente notizia della sentenza  della Corte di Parigi che ha respinto le accuse di diffamazione mosse dal dr. Dukan nei confronti del collega Jean Michel Cohen.

Quest' ultimo, ideatore di una dieta ipocalorica, aveva aspramente criticato la dieta del suo rivale, definendola "fantasiosa" e "pericolosa", in quanto favorirebbe malattie cardiovascolari e tumore al seno, suscitando la reazione di Dukan, che lo ha citato in giudizio.

Ma il tribunale non ha trovato in queste affermazioni motivo di diffamazione, bensì delle legittime critiche, obbligando Dukan a versare 3000 euro di ammenda al suo avversario per l' infondatezza dell' accusa.

La diatriba, che dura ormai da tempo, non si è certo spenta, e io vorrei per questo provare a riassumere a parole mie a chi fosse poco addentrato nella questione quelli che sono unanimemente riconosciuti come i punti deboli di questo regime, cercando di metterci anche qualche considerazione personale (che non troverete da nessuna parte).



Non voglio infatti soffermarmi sui vantaggi di questa dieta, perchè mi sembrano del tutto scontati.

E  affermazioni tipo: "Ho seguito la dieta Dukan e ho perso tot chili" non significano proprio niente.

Anche smettendo di mangiare si dimagrisce (e vorrei vedere se non è vero... ), come pure facendo di corsa dieci chilometri al giorno, ma il difficile è perdere il giusto peso (l' adipe,  non l' acqua, e non a scapito della massa muscolare), in modo stabile (cioè per tutta la vita), senza troppi sacrifici e complicazioni (l' assillante conteggio delle calorie, il controllo di ogni nutriente, e l' eventuale ricorso ai quasi immancabili integratori ecc.) e, cosa ancora più importante, senza effetti collaterali indesiderati.

Si parte già col piede sbagliato quando Dukan, nel tentativo di porre le premesse per suffragare la validità della sua dieta, notoriamente iperproteica, si lascia andare ad affermazioni francamente molto, molto discutibili, nel sostenere che l' uomo negli ultimi centomila anni è stato prevalentemente cacciatore e che il nostro organismo è in grado di gestire grandi quantità di cibo animale,  necessario, a suo dire, al suo funzionamento ottimale.

Mi piacerebbe sapere le ragioni  che inducono il medico francese a tali affermazioni, che hanno tutta l' aria dei soliti luoghi comuni, particolarmente abusati.

Di sicuro non provengono da un' accurata, e cioè approfondita ed aggiornata, documentazione scientifica.

In base ad essa infatti non possono esserci tanti dubbi sul fatto che, seppur il cibo animale sia stato sempre usato, e forse ha svolto anche un ruolo cruciale nell' evoluzione della nostra specie (ma su questo non c'è unanimità di pareri), esso, a parte alcune più o meno giustificate eccezioni, non ha mai avuto una funzione portante nell' alimentazione umana, che si è sempre basata largamente sul cibo vegetale presso ogni tradizione nel mondo.

E poi il cibo animale dell' uomo primitivo non aveva assolutamante niente a che fare con quello che si consuma oggi: i nostri più remoti antenati non mangiavano certo il prosciutto di Parma, nè il grana padano, ma insetti, larve, molluschi e altri animali di piccola taglia, uova e il midollo delle ossa, che spaccavano con apposite pietre aguzze, da cui ricavavano certi acidi grassi essenziali che qualcuno mette in relazione con lo sviluppo dell' encefalo tipico di noi umani.

Insomma, la caccia da parte dell' uomo preistorico ad animali di grandi dimensioni (immagine molto radicata nell' immaginario collettivo) è un fatto relativamente recente ed abbastanza circoscritto, come pure l' uso dei latticini, sconosciuto prima di 12000 anni fa.

Comunque, venendo alla funzione delle proteine nella dieta umana, bisogna sapere che queste non possono essere conservate come tali per formare materiale di riserva, come avviene per le altre due classi di macronutrienti, i carboidrati e i lipidi, i quali, se eccedono le momentanee necessità dell' organismo, vengono accumulati sotto forma rispettivamente di glicogeno, presente nel fegato e nei muscoli, e di acidi grassi, che vanno ad impinguare il tessuto adiposo.

Perciò, se in eccesso, le proteine, prima di essere accumulate come riserva energetica, devono subire una trasformazione che le priverà dell' azoto (presente in tutte le sostanze di natura proteica), il quale darà origine a scorie tossiche, come l' acido urico, che dovranno essere allontanate.

Le conseguenze di questo processo saranno perciò superlavoro del fegato e dei reni e acidificazione del sangue, che avrà come risultato la perdita di calcio, con possibile sviluppo dell' osteoporosi.

Per concludere la questione inerente alle proteine è opportuno poi ricordare che Colin Campbell, l' autore dell' ormai celeberrimo "The China Study", mette in relazione l'  eccesso di proteine animali col processo di genesi e sviluppo tumorale (ma i sospetti c' erano già da tempo).

Questo è il principale handicap della dieta Dukan, ma non si può tacere la carenza di vitamine, antiossidanti ed oligoelementi, che si possono trovare solo in una adeguata ed assortita quantità di verdure, cereali, legumi e frutta,  alimenti che, come si sa, nella dieta in parola hanno poco spazio.

Per lo stesso motivo anche le fibre sono scarse. E ormai si sa quanto esse siano importanti.

Tutte carenze che, se nell' immediato possono non dare segni, con l' avanzare del tempo potrebbero facilmente dar luogo ad effetti indesiderati (molte delle sostanze citate hanno ben note proprietà protettive nei confronti di malattie degenerative e dell' invecchiamento).






Quello che hanno in comune tutte queste diete iperproteiche che demonizzano i carboidrati è il non voler riconoscere nel modello dietetico moderno la condizione favorente tutti questi problemi che, assieme alle malattie degenerative, non sono mai esistiti in questa misura e in forma così drammatica, finchè ci si è attenuti a modelli alimentari tradizionali, che hanno sempre contemplato l' uso preponderante di cereali integrali, e cioè di quei carboidrati verso i quali oggi si punta indiscriminatamente l' indice.

Fermo restando il fatto che ognuno è un caso a sè, e quindi va trattato conoscendo la sua particolare condizione, ormai è da tempo risaputo che l' uso sconsiderato di zucchero, cresciuto a dismisura, è un  fattore particolarmente negativo proprio in questo genere di problemi, e altrettanto quello di cereali raffinati (tutti cambiamenti maturati in epoca recente).

Questi, infatti, non contenendo fibra, sono una fonte di calorie più concentrata, che però non stimolerà maggiormente il senso di sazietà, come sarebbe logico aspettarsi. Il meccanismo di controllo dell' apporto di cibo invece è regolato soprattutto dal grado di distensione dello stomaco, e quindi dal volume di ciò che si è ingerito. Il che significa in pratica che, a parità di sazietà, consumando alimenti raffinati si introdurranno inevitabilmente più calorie. E questo vale ancora di più per le micidiali bevande moderne edulcorate.

Ma i cibi raffinati sono anche assorbiti più velocemente, e quindi elevano maggiormente la glicemia, con conseguente iperstimolazione insulinica, ormone che fra l' altro ha proprio l' effetto di promuovere l' accumulo di grasso.

Questo sarebbe già abbastanza per far capire anche al più dubbioso quanta responsabilità abbia questo sciagurato modello alimentare, che sembra fatto apposta per favorire proprio quei problemi metabolici che attanagliano così tante persone oggigiorno (ma che a tutti evidentemente sembra una cosa normale), ma non è tutto.

Quello che invece praticamente nessuno sa, perchè nessuno ne parla, è che, indipendentemente dal suo indice glicemico, un alimento può avere un alto indice insulinico (la capacità di stimolare la secrezione di insulina), e che quando  si consumano contemporaneamente proteine animali, cereali raffinati e grassi (che è poi quello che si verifica in un  pasto standard, come viene universalmente concepito), l' indice insulinico risultante è più alto di quello relativo a ciascun singolo alimento in esso presente quando viene assunto da solo.

Ed è qui che sta la chiave per risolvere in maniera definitiva i problemi di sovrappeso, il cui significato evidentemente non è capito da chi aderisce  ancora all' ortodossia di una scienza  legata a una visione angusta e ormai vetusta della realtà.

Finchè ci si ostinerà a considerare tutto in termini esclusivamente molecolari e metabolici, senza includere quelli energetici e relazionali (che invece contraddistingue un approccio che si definisce per questo "olistico"), nessun problema potrà avere una soluzione completa e definitiva.

Da quanto appena detto emerge infatti che, più che il bilancio delle calorie, conta il modello dietetico, che va modificato nel suo complesso nel senso di una dieta più vegetale, ma che al contempo utilizzi alimenti il più possibile naturali e integrali e meno estremi. E' l' equilibrio generale che conta, e non le singole calorie.

Il fenomeno, molto conosciuto, cosiddetto "yo-yo" (per indicare l' oscillazione tra una fase di dimagrimento e una di recupero del peso perduto, caratteristico di chi si sottopone alle comuni diete dimagranti) è un' ottimo esempio che dimostra quanto la dinamica del sovrappeso sia poco compresa.

Ciò invece diventa chiaro se si conosce a fondo la dialettica universale yin-yang.

Dovete sapere, infatti, che le persone che hanno maggiori difficoltà a perdere peso, o a mantenere quello giusto, sono quelle di costituzione yang (dato che questo è un blog, e non un trattato di macrobiotica, non posso ovviamente mettermi a spiegare che cosa s' intende per "costituzione yang", ma affinchè possiate averne almeno una vaga idea, sarà sufficiente pensare ad un tipo come Luciano Pavarotti, oppure Maurizio Costanzo, Antonio di Pietro, Berlusconi; mentre un tipo come Piero Fassino è un ottimo esempio di costituzione yin).

E la spiegazione è semplice e logica:
In un soggetto yang tutti quei fattori yang (ad effetto contrattivo), come carni (in particolare quelle rosse, salate e stagionate), uova, formaggi duri, pesce, ma anche prodotti da forno, o comunque troppo cotti, secchi o salati non potranno essere tollerati, in quanto non possono che accentuare quelle caratteristiche che le persone di questo tipo presentano già in modo marcato (i simili si respingono, mentre gli opposti si attraggono, per potersi completare a vicenda).

Perciò il loro consumo innescherà una continua ed irresistibile voglia di quei fattori opposti (yin, espansivi), e cioè dolciumi, bevande zuccherate, superalcolici, cereali raffinati e condimenti grassi (che sono poi, guarda caso, proprio tutto ciò che fa ingrassare), perchè è il corpo, prima ancora della nostra mente razionale, che li chiede nel tentativo disperato di creare una sorta di equilibrio compatibile con la sopravvivenza.

Ecco perchè tutte le diete che si basano solo sul computo delle calorie, senza modificare il modello alimentare, e senza tener conto di questi meccanismi sono condannate a fallire prima o poi.

La dieta Dukan, poi, è particolarmente critica perchè prevede periodi in cui si consumano solo proteine (che in pratica significa cibo animale, e quindi estremamente yang). Perfino nell' ultima fase, quella che si dovrebbe seguire a vita, è previsto un giorno alla settimana di sole proteine, mentre negli altri giorni si segue una non meglio precisata dieta "normale" (che lascia evidentemente vastissimo spazio alle interpretazioni e alle debolezze personali), con la sola accortezza di consumare tutti i giorni tre cucchiai di crusca d' avena, la solita acqua a volontà e il divieto di usare l' ascensore. Tutto qui.

Si possono dunque capire le perplessità che nascono da questo sconcertante programma che promette di mantenere in questo modo i risultati conseguiti in termini di peso.

Ed è bene sapere che il dr. Jean Michel Lecerf, dell' Istituto Pasteur, uno dei più titolati e conosciuti critici della dieta Dukan, afferma che dopo cinque anni il 95% di chi aveva seguito questa dieta riprende peso, e c'è da credergli.

Ma anche ammesso che ci si riesca, sicuramente c'è da aspettarsi sbalzi d' umore e altri disturbi psichici e comportamentali, dovuti al continuo sballottamento tra un estremo (yang) e l' altro (yin), nella ricerca compulsiva di un equilibrio impossibile, e poi gotta ed altri problemi di tipo degenerativo sul lungo periodo. Il tempo sarà il miglior giudice...

Ma intanto personaggi divenuti star famose, come Pierre Dukan e Robert Atkins, altro famosissimo guru (deceduto) di una di queste tante diete analoghe alla moda, definito dal su citato Colin Campbell "Un cardiopatico, obeso e iperteso divenuto il più ricco ciarlatano di tutti i tempi" fanno milioni a palate con le loro promesse di marinaio, mentre chi dispensa consigli saggi non viene ascoltato e magari non guadagna il becco di un quattrino.

Purtroppo, come si sa, così va il mondo...


Michele Nardella




7 commenti:

  1. complimenti
    un articolo completo
    dovrebbe essere letto da tutti
    (HO DIFFICOLTA' AD INSERIRE IL COMMENTO-DOVRESTI ELIMINARE I CHAPTA)

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    1. Grazie.
      Io sono già impegnato a proporre ogni mio articolo nei vari gruppi di Facebook di cui faccio parte e anche sulla mia bacheca, oltre ad essere presente sul sito Paperblog (che ospita tutti i blog che vogliono aumentare la loro visibilità), ma non so cos' altro fare per incrementare il traffico.
      E' una faccenda seria che va studiata in modo sistematico e professionale, e io sono ancora alle prime armi, ma mi sono da tempo ripromesso di farlo.
      Quanto alla difficoltà di inserire i commenti, me l' hanno già detto altri lettori, e io stesso ho incontrato difficoltà insormontabili nell' inviarne uno in un altro blog, ma non so cosa farci perchè non sono un tecnico (a proposito, che cosa sono i chapta?). Ne ho anche parlato con un amico piuttosto esperto di computer, ma neanche lui m'è stato di aiuto.
      Se potessi spiegarmi in modo succinto, ma chiaro, te ne sarei grato.
      Saluti.

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  2. Provate invece a fare un giro qui...dimagrire si sa è un'impresa,però almeno iniziamo a capire da dove partire..

    http://www.miadieta.it/diete_dimagranti1.html?a_aid=50be232190cb1&a_bid=0b7ae1ee

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  3. Ciao Michele, i chapta (nel caso che da novembre ad ora tu non abbia ancora scoperto cosa siano) sono quella serie di lettere e numeri strani, un po' accavallati e fuori fuoco che dobbiamo decodificare per inviare un commento... sicuramente li avrai incontrati. servono per dimostrare di non essere un computer. Il motivo esatto per cui dobbiamo dimostrarlo non lo so, anche se nella mia testa c'è una spiegazione un po' complessa e contorta che soltanto un esperto potrebbe sbrogliare... ma si parla di hacker, di programmi autonomi... insomma super tecnologia che va oltre la nostra portata!

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    1. Ciao Sara,
      grazie per la spiegazione, ma da un pò di tempo non ho più questo problema: ogni tanto, pur digitando i caratteri giusti, mi capitava che non venisse accettato il messaggio, anche dopo ripetuti tentativi. Anche alcuni miei lettori si sono lamentati dello stesso inconveniente quando cercavano di inserire un commento nel blog e non ho mai capito il perchè.
      Hai ragione nel dire che si tratta di tecnologia che va oltre la nostra portata.

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  4. Intanto complimenti per la esauriente spiegazione!Sei estremamente chiaro nello spiegare:saresti un ottimo insegnante....Teresa

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    1. Ti ringrazio, gentile lettrice. Purtroppo non tutti sembrano apprezzare e spesso mi trovo a dover subire la frustrazione di chi si dimostra del tutto sordo e indifferente alle mie argomentazioni.
      Spero che tu legga anche altri miei articoli non meno interessanti in questo blog, come pure su www.autodifesalimentare.it/blog.
      Cordiali saluti.

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