domenica 26 agosto 2012

Non ti curar di lor, ma guarda e passa...

La celebre frase della Divina Commedia, scelta come titolo del post, mi sembra l' unico commento saggio che si possa fare a quanto mi è accaduto recentemente.

Sì, perchè questo non è un post come i soliti, ma ugualmente degno di essere condiviso, in quanto un veemente scontro di opinioni, per chi visita un blog, può essere più intrigante e stimolante di un normale articolo. Ma andiamo con ordine.

Nonostante i miei ripetuti appelli, in questo blog gli interventi dei lettori (che non devono essere tanto pochi, a giudicare dai conteggi delle visite) continuano a scarseggiare. E io, a mia volta, continuo a non capire il motivo di questa latitanza. Qualcuno mi potrebbe aiutare a scoprirlo?

Comunque ho notato che su Facebook, dove espongo regolarmente tutti i miei post, c'è molta più partecipazione da parte di chi mi legge, che non di rado si esprime anche solo con un semplice "mi piace".

Io preferirei però che i commenti venissero inseriti nel blog, e non solo su Facebook, perchè lo scopo del blog è proprio quello di interagire coi lettori e di creare un seguito fra essi.

Mi è capitato però in questi giorni di avere un alterco, appunto su Facebook, con un fanatico, vero monumento vivente all' arroganza, che mi ha fatto andar fuori dai gangheri come pochissime volte mi era capitato in vita mia.

Perciò mi è sembrato opportuno fare copia-incolla e riportare qui il suo intervento a proposito dell' articolo sui 6 malati di cancro.

Questo cretino DOC (non è mia abitudine usare espressioni esplicitamente offensive, ma quando ci vuole ci vuole) aveva già esordito precedentemente  come un cavolo a merenda, con un suo commento, inserito però in un post che aveva un tema diverso dall' argomento da lui trattato ("Zoofarmacognosia...  ").

Ecco l' inizio del suo lunghissimo intervento:

La macrobiotica è una dieta evoluta rispetto a quella onnivora ma ancora molto primitiva rispetto a quella vegana perché prevede il consumo di "alimenti" ittici. Il pesce, dal punto di vista nutrizionale è pericoloso almeno quanto la carne e i formaggi ma in alcune patologie, come la gotta e l'artrite, ha un ruolo ancora maggiore perché, tra i prodotti animali, è quello in assoluto con la più alta concentrazione di purine, composti azotati costituenti il DNA della cellula. Nel nostro organismo le purine si trasformano in acido urico che andrà a depositersi ecc. ecc.

Ed eccolo poi tornare alla carica, dopo la pubblicazione di "Contro ogni pronostico":

Quindi è peggio di quello che mi aspettavo, l'alimentazione macrobiotica comprende non solo il pesce ma tutti gli alimenti tossici che ben conosciamo: carne bianca, uova, latte, latticini, e "dulcis in fundus" anche la carne rossa.... allora il libro "The China Study" pubblicizzato in fondo all'articolo che ci sta a fare? In pratica lei consiglia un'alimentazione onnivora IDENTICA a quella che viene sponsorizzata in TV dai ben noti (e da lei stimati) nutrizionisti che tutti conosciamo! Allora qual è il messaggio così rivoluzionario del suo blog "olistico"? Solo perché consiglia di "limitare" alcuni alimenti? Mi scuso per il tono che non vuole essere offensivo ma sostenere il consumo di prodotti animali, anche se in modo parsimonioso, è assolutamente fuorviante e anacronistico dal momento che le scoperte scientifiche più recenti hanno dimostrato che non c'è alcun bisogno di ricorrere alle proteine animali per poter vivere. Mi auguro che lei possa cambiare idea al riguardo leggendo il libro "The China Study" o guardando il film "Un equilibrio delicato". Altri siti a cui fare riferimento sono: www.scienzavegetariana.it e www.pcrm.org (Fondata nel 1985, PCRM Physicians Committee for Responsible Medicine (Comitato dei medici per una medicina responsabile) è un'organizzazione senza scopo di lucro con sede a Washinghton, sostenuta da 5.000 medici e da 100.000 iscritti) che consiglia un'alimentazione 100% vegan. Per maggiore chiarezza la informo che nel testo "The China Study" viene promossa esclusivamente un solo tipo di alimentazione: quella vegan al 100% come testimonia inequivocabilmente questa frase tratta dal libro: "Finora avete avuto un ampio saggio — perché solo di un saggio si tratta — di queste prove scientifiche: avete constatato che c'è una schiacciante mole di dati scientifici a favore di una SOLA DIETA SEMPLICE E OTTIMALE, QUELLA A BASE DI CIBI NATURALI DI ORIGINE VEGETALE.

Al che la mia risposta non si è fatta attendere:

MN - Il fanatismo in tutti i campi è una gran brutta bestia, perchè rende ciechi e inflessibili, mentre la vita è intrinsecamente dinamica, mutevole e adattabile.
Ho già spiegato in modo chiaro e sensato il perchè la macrobiotica, che, ripeto, si basa su altri criteri (e non solo su quelli aridi e astratti della scienza, ammesso che la scienza dica quello che sostiene lei), includa il pesce nella dieta standard IN MINIME QUANTITA', che, rispetto agli altri cibi animali è più compatibile per noi umani.
Se guarda attentamente il modello piramidale riportato nell' articolo in questione, si accorgerà che i cibi animali che lei cita sono al vertice, e cioè fra quelli FACOLTATIVI ED OCCASIONALI. Cioè, visto che con certe persone bisogna parlare come si fa coi bambini: la macrobiotica non li ritiene necessari.
Ma possibile che lei non capisca che in tutte le cose di questo mondo è sempre questione di misura? LA QUANTITA' CAMBIA LA QUALITA'.
Se i cibi animali consumati anche in minime quantità fossero così tossici come lei vorrebbe far credere, allora chi li consuma tutti i giorni dalla mattina alla sera dovrebbe morire fulminato, non trova?
Conosco benissimo il libro "The China Study", e ne ho anche parlato in alcuni miei articoli, e conto di tornare ancora sull' argomento, perchè, se lei non lo sa, ci sono state molte critiche, che presentano solide motivazioni.
Perciò è necessario un chiarimento (che si spera sia quello definitivo) alla tanta confusione che c'è ancora in campo nutrizionale.
Ci tengo a precisare che io stimo molto Colin Campbell, e trovo il suo coraggioso lavoro la cosa più straordinaria che sia mai stata fatta in questo campo, ma non sto dalla parte di nessuno. Io sto dalla parte della verità.

E lui di rimando:

Campbell dice delle cose diverse da quelle che lei afferma (ne voglia prendere atto no), promuove cioè un'alimentazione basata ESCLUSIVAMENTE su prodotti vegetali (questa non è una “mia opinione” (come farneticamente e disonestamente ha cercato di insinuare), mi provi il contrario se le è possibile. Le "minime quantità" di proteine animali non sono altro che una ripetizione pedissequa e francamente nauseante di quello che dicono i nutrizioni in TV un messaggio fuorviante che crea disorientamento e che Campbell ha denunciato più volte nel suo libro.
nel libro The China Study c'è un passo illuminante su questo argomento:
 “Il mio consiglio è di cercare di EVITARE TUTTI I PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE.
 Ci sono tre eccellenti motivi per seguire fino in fondo questa strada.
Primo: adottare questa dieta richiede un cambiamento radicale del proprio modo di concepire l'alimentazione. È più faticoso seguire la dieta solo a metà.
SE PROGRAMMATE DI INTRODURRE PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE, FINIRETE PER MANGIARNE E QUASI CERTAMENTE PIÙ DEL DOVUTO.
Secondo: VI SENTIRETE DEPRIVATI. Invece di considerare le vostre nuove abitudini alimentari come l'opportunità di mangiare tutti i cibi vegetali che volete, vedrete la situazione in termini di LIMITAZIONE, IL CHE NON CONTRIBUIRÀ A FARVI SEGUIRE LA DIETA PER LUNGO TEMPO.”

Nel paragrafo successivo spiega in che modo seguire la transizione, ovviamente non si può cambiare alimentazione dall’oggi al domani senza la dovuta gradualità.

A queste conclusione, cioè quella di EVITARE TUTTI I PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE, Campbell è arrivato grazie a delle evidenze scientifiche inconfutabili e che sono di seguito riportate:

“Nella Cina rurale l’alimentazione era principalmente di tipo vegetariano, però anche in quel caso, quanto più vegetariana era la dieta, tanto meno c’era incidenza di cancro.
 Le malattie dell'abbondanza risultarono infatti essere più diffuse tra la popolazione cinese benestante residente nei pressi delle grandi città come Nanjing, Beijing e Shanghai, che seguiva una dieta ricca di cibi animali e povera di cibi vegetali. L'ASSUNZIONE DI ANCHE SOLO PICCOLE QUANTITÀ DI PRODOTTI ANIMALI risultò in grado di aumentare significativamente i rischi di malattia coronarica, cancro e diabete, mentre è stato osservato che maggiore era la percentuale di prodotti vegetali assunti, minore era il rischio di essere soggetti alle stesse malattie[6].”

Faccia tutti i suoi sforzi per capire, si concentri e legga di nuovo questa frase:

“L'assunzione di anche solo PICCOLE QUANTITÀ DI PRODOTTI ANIMALI risultò in grado di aumentare significativamente i rischi di malattia coronarica, cancro e diabete.”

Ha capito adesso?????

Essere chiari e netti su certi argomenti, non significa essere necessariamente estremisti.

Poi riguardo alla presenza di cibi animali nella piramide macrobiotica siamo veramente alla farsa, se un cibo non è necessario non andrebbe inserito, neanche in minime quantità!!!
Dovrebbe essere logico ma mi rendo conto che c’è gente che farebbe i salti mortali per non rinunciare alla carne.

Inoltre quando afferma: “conosco benissimo il libro The China Study" ..... è possibile, ma, cosa gravissima, non ne ha colto il messaggio fondamentale! (indovini un po' qual è?) Se non ha compreso bene o per nulla il testo può provare a guardare il film: “Un equilibrio delicato” (forse avrà più fortuna… ☺).
Prima o poi dovrà rivedere profondamente le sue convinzioni dogmatiche basate su anacronistiche speculazioni pseudo-filosofiche di cui non è mai stata provata la validità.

Poi un consiglio: eviti di rivolgersi al suo interlocutore con quel tono saccente, in realtà in quello che dice, ne prenda atto e si rassegni, dimostra di non conoscere affatto le nozioni fondamentali della materia che pretende di insegnare.
Non è negando l’evidenza che si può minimamente sperare di arrivare, come lo dice lei, alla “verità” (neanche a quella con la lettera “v” minuscola).

E io, a mia volta:

MN - Le "anacronistiche speculazioni pseudo-filosofiche" non saranno mai dimostrate... finchè ci saranno persone arroganti come lei, che credono di avere la verità assoluta in tasca, e non si degnano di verificare umilmente altri punti di vista altrettanto validi di quello scientifico.
Ha letto l' articolo sui malati di cancro guariti grazie alla macrobiotica? Se fossero tutte fandonie, come avrebbero potuto? Questi sono FATTI, non opinioni! 
Lei continua a ripetere meccanicamente sempre le stesse cose, senza riflettere sulle mie obiezioni, e senza dare loro una risposta!
Parla con fare saccente (e poi dà del "saccente" a me!), spiattellando dati scientifici su cui evidentemente non tutti concordano (ha letto l' articolo su Denise Minger?), e soprattutto dando per scontato che il punto di vista della scienza abbia valore assoluto, mentre NON CE L' HA.
La scienza ha dimostrato tutto e il contrario di tutto...
I dati scientifici vanno interpretati partendo da una visione ampia della realtà, e non limitandosi a frammentari dati analitici. Ed in questo la macrobiotica ha molto da insegnare...
Poteva risparmiarsi di fare tutte quelle citazioni su "The China Study", perchè il libro lo so quasi a memoria, e quando contestavo certe sue affermazioni, non mi riferivo a Campbell, ma alle farneticazioni (queste sì) sulla presunta tossicità del pesce.
Mi dica come fanno gli Esquimesi, che si nutrono di carne, pesce, grasso di foca e di balena a conservarsi in uno stato di salute quale non si direbbe certo in base alle sue teorie. Me lo spieghi, per favore! Lo sa che i Giapponesi, tra le popolazioni al mondo più sane e longeve, sono i maggiori consumatori di pesce? Mi risponda, la supplico!
Essere "olistici" non significa essere fanatici ed estremisti, perciò non c'è alcuna contraddizione in quello che faccio e dico.
Ma non c'è niente da fare: per certe persone che hanno la stessa elasticità mentale di un blocco di cemento armato (una forma di arroganza molto diffusa) ci sono solo il bianco e il nero, mai una via di mezzo... Invece esistono anche il grigio... e tutti gli altri colori in tutte le infinite sfumature. Non ci aveva pensato?
Parlare a questo tipo di persone è tempo e fatica sprecati, perciò d' ora in poi potrà sbraitare quanto vuole, ma io non le risponderò più.

Ma lui, non soddisfatto, è ritornato, dopo aver visionato il post sul "duello" Campbell-Minger da me citato:

Vedo che la sua opera di disinformazione è a 360 gradi.
Infatti non sono per nulla meravigliato che le critiche al China Study provenienti da una fantomatica blogger (addirittura ex vegana????), la sedicente Denise Minger, abbiano trovato ampio spazio nel suo blog….
 Questo chiarisce definitivamente la “qualità delle fonti” a cui fa riferimento per avvalorare le sue tesi.

Prego notare che, da come si evince dalla sua risposta, questo individuo non era neppure al corrente della lunga diatriba di cui si parla.
Ma, nonostante la sua flagrante ignoranza, usa un tono arrogante ed altezzoso nei miei confronti, come se fosse LUI ad avere qualcosa da insegnare a ME...

A voi l' ardua sentenza...

Ah, dimenticavo... Voglio riportare alcuni riferimenti bibliografici che contraddicono certe affermazioni di Mister Arroganza.

- "Purine-rich foods, dairy and protein intake, and the risk of gout in men", New England Journal of Medicine, 2004, 350, p. 2520-2521;

- "Red meat, chicken and fish consumption and risk of colorectal cancer", Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention, 2004, 13, p. 1509-1514;

- "Consumption of fish and n-3 fatty acids and risk of incident Alzheimer disease", Arch. Neurol., 2003, 60, p. 923-924.

Si possono trovare nel più originale, straordinario e completo testo sulla nutrizione che abbia mai conosciuto:
Il Grande libro dell'Ecodieta Il Grande libro dell'Ecodieta
Una nuova visione della salute
Carlo Guglielmo

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Michele Nardella
COLIN CAMPBELL in ITALIA, l'Autore di THE CHINA STUDY

25 commenti:

  1. Ciao Michele, non ti curar di loro... osserva e passa oltre!
    L'alimentazione vegana è sicuramente un'alimentazione sana, così come è valida la macrobiotica. Però una cosa è l'etica, che mi porta a non mangiare un cadavere... e un'altra è l'analisi del cibo dal punto di vista salutare.
    Io sono vegetariana ma ho molto rispetto anche per gli altri modi di alimentarsi e penso che bisogni essere elastici, sia nell'alimentazione come nella vita,
    Credo che ognuno sia libero di seguire un regime alimentare che ritiene gli sia più consono. Non condanno certo chi mangia una fettina di carne o fa uso di latticini... Ovvio che se ne limita l'assunzione, ne gioverà in salute.

    La cosa che però non mi piace sono gli estremismi. Purtroppo la maggior parte dei vegani che io conosco sono fanatici e fanno delle loro convinzioni un dogma. E quando si fa delle proprie teorie, o pratiche, una dottrina, si tende a voler convincere che il proprio modus operandi sia il migliore nonchè unico, e non si è disposti al confronto o ad una discussione serena.

    Non te la prendere, Michele, quando si parlano due lingue diverse è difficile comprendersi!
    ciao, Marju

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    1. Grazie Marjù, tu sì che hai colto l' essenza del problema, che era proprio ciò che ho cercato di far capire al mio interlocutore, senza purtroppo esserci riuscito, a quanto pare.

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  2. Ciao Michele,
    purtroppo noto anch'io fra i vegani (non tutti, però) una fra le più alte dosi di fanatismo in campo alimentare. Ma in questo caso credo si trattasse soprattutto di una notevole ignoranza in materia. Probabilmente il libro di Campbell era l'unico libro letto dal soggetto nell'arco di diversi anni, e come spesso capita in questi casi ha risvegliato ardori sopiti dai tempi della scuola quando simili entusiasmi erano forniti dalla lettura del Corsaro Verde...
    Potevi troncare subito la questione e nessuno ti avrebbe biasimato, visto il tempo che questi personaggi fanno perdere (cosa non di poco conto). All'inizio, in casi simili, cercavo anch'io di ribattere, ma ora purtroppo ho deciso di lasciare perdere: non ne ho il tempo e non ne vale la pena.
    Nel campo dell'alimentazione ti sarai reso conto anche tu che più si studia (sì, di studio si tratta: le letture le lasciamo per la spiaggia) e più ci si rende conto di quanto poco si sa, facendoci acquisire una saggezza (e una tolleranza) quasi socratica... Più si conosce più le posizioni estreme spariscono. Ecco perchè in questi casi è quasi certa la completa ignoranza della controparte.

    A proposito di Campbell, oltre al dibattito con la Minger, hai seguito anche quello con il prof. Loren Cordain, denominato "protein debate"? Fornisce diversi spunti interessanti, anche se non del tutto condivisibili. Ma utili.

    Ciao.
    Pades.

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    1. Egregio sig. Pades (ma è uno pseudonimo?),
      innanzitutto ti ringrazio del tuo prezioso contributo. Mi riferisco in particolare alla segnalazione del Prof. Loren Cordain, di cui non sapevo.
      Sapevo comunque che la Minger non era la sola a contestare certe conclusioni di Campbell, probabilmente un pò affrettate.
      Non posso che condividere ciò che dici, però, vedi, troncare una discussione difficile è fin troppo... facile, mentre in questo io vedo una sfida, che può servire a far luce su certi aspetti del problema oggetto di disaccordo, a far riflettere l' interlocutore, e magari a fargli cambiare idea.
      Senza considerare che un post lo leggono molte altre persone, che possono così venire a conoscenza di certe problematiche e a capire meglio le ragioni dell' uno, se confrontate con quelle dell' altro.
      Comunque ti capisco benissimo quando dici che all' inizio cercavi di ribattere, ma poi hai lasciato perdere.
      E probabilmente è quello che farò anch'io, visto che il tizio in oggetto è tornato al contrattacco con una serie di post su facebook incredibilmente lunghi, che vorrebbero dare una risposta alle mie obiezioni.

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    2. Ciao Michele,
      pensavo ti ricordassi di me (in passato abbiamo questionato un po' riguardo i latticini...), comunque hai ragione riguardo l'utilità didattica di questi scontri. Purtroppo il tempo è sempre troppo poco e qualunque discussione inutile mi appare molesta (inutile nel senso che dall'alra parte c'è il nulla come nel caso del tuo interlocutore, ben altra cosa sono le discussioni costruttive).

      "The China Study" mi ha interessato, sì, e il background scientifico è notevole. Sono le conclusioni che spesso mi sono sembrate forzate, ma il discorso è lungo. Direi che è comunque un libro fondamentale per la cultura di chiunque si interessi di alimentazione. Sarebbe interessante seguire la conferenza di Campbell a Vicenza, perchè dai vari dibattiti mi è sembrato che Campbell sia molto più "morbido" riguardo ad esempio yogurt o pesce quando dialoga più informalmente.
      Chissà se riuscirò ad andare. Vedremo.

      Ciao.

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    3. Sì, è vero, scusami se non ti ho riconosciuto subito. Appena letto il tuo nome ho avuto subito la sensazione che non mi fosse nuovo, ma sul momento non sono riuscito a collegare. Me ne sono invece ricordato dopo averti risposto.
      Ti dò pienamente ragione: "The China Study" è un libro assolutamente eccezionale sotto vari aspetti, un "must" per qualsiasi studioso di nutrizione, che ancora non mi sono stancato di leggere.
      Io poi ho un valido motivo in più per farlo: devo essere assolutamente preparato per poter seguire gli sviluppi di questa storia (mi riferisco in particolare alla nota diatriba Campbell-Minger), che aspetto in trepidante attesa, e poter dare una conclusione all' articolo che avevo pubblicato tempo fa su questo caso, "Riflessioni su 'The China Study'".
      Anche per questo mi piacerebbe tanto essere presente a Vicenza, perchè sicuramente Campbell dirà qualcosa di nuovo, tantopiù se, come mi dici, si è "ammorbidito",e sicuramente gli faranno un sacco di domande, anche relative allo scontro coi suoi critici.
      Purtroppo sarà difficile per me la mia presenza, anche per via del prezzo non proprio economico.
      Volevo anche dirti che mi fa molto piacere che tu mi legga. Grazie.

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    4. Ciao Pades,
      non ho potuto partecipare all' incontro di Colin Campbell a Vicenza che, a giudicare dagli ospiti illustri (mi riferisco principalmente a Berrino) deve essere stato l' evento dell' anno.
      Mi hai detto nella tua ultima risposta che Campbell si è "ammorbidito", e proprio per questo mi interesserebbe sapere se in questa recentissima occasione ha detto qualcosa di nuovo e interessante a tal proposito, o si è limitato a ripetere quanto già si sapeva dalla lettura del suo libro.
      Da ciò che emerge da "The China Study", infatti, sembrerebbe che le proteine animali siano praticamente la causa di tutte le malattie, e che eliminandole si possa guarire qualsiasi cosa, cancro compreso. Il che più che un' affermazione che suscita perplessità mi sembra un insulto all' intelligenza.
      Oltretutto l' imperativo di eliminare indistintamente tutte le proteine animali contrasta con le recenti direttive dei più qualificati esperti macrobiotici, che ribadiscono l' importanza di una piccola frazione di cibo animale, e non necessariamente limitato al pesce, come si era sempre detto.
      Se tu sei stato alla conferenza di cui sopra, o se ne sai qualcosa, mi potresti riassumere i punti salienti? Te ne sarei davvero molto grato.
      Grazie mille e cordiali saluti.

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    5. Ciao Michele,
      non ho potuto partecipare neanche io all'evento, ma sto cercando in rete i vari resoconti, in attesa di materiale più ufficiale. Berrino era in collegamento da Milano. Sembra che l'intervento di Campbell sia stato molto in linea con il libro. Da quello che ho letto ha ripercorso i punti salienti di The China Study e ufficialmente sembra aver parlato degli effetti negativi dell'ECCESSO di proteine animali, che come ripete spesso ha sperimentato essere, secondo lui, dannose sopra il 5% della quota calorica giornaliera. Se tieni presente che una quantità raccomandabile di proteine totali non dovrebbe superare il 15%, il 5% non è poi così poco (anche se detesto la quantificazione delle proteine in percentuale perchè si perde il limite invalicabile di 1 g/kg di peso corporeo...).
      Ti farà piacere il fatto che il termine "olistico" sia stato utilizzato spesso da Campbell, a quanto si legge (ad esempio in http://www.ziomike.it/lincontro-con-colin-campbell/ ) e che un tuo commento appaia in bella posta qui: http://www.be4eat.com/wp/be4eat/testimonianze/ , ma saranno cose che già sai.

      Ciao.
      Pades.

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    6. Grazie per la risposta e per i link che mi hai passato.
      Ma sai che di quel commento non mi ricordavo più?
      Ciao.

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  3. ciao michele sono maria la naturopata dell'associazione culturale mangiar sano ho letto il tuo blog e lo ritengo interessante la penso come te che l'alimentazione + curativa e preventiva è la macrobiotica e non la vegana dato che alimento i miei soci con pesce fresco non d'allevamento ma d'alto mare, io non sono contro le proteine animali ma bisogna evitare quelle manipolate dall'uomo degli allevamenti intensivi dove rimpinzano gli animali di antibiotici, ormoni e prodotti chimici idem x il pesce d'allevamento. volevo aggiungere che la macrobiotica si basa sull' equilibrio fra gli alimenti tra yin e yang che noi usiamo spesso sia nella lavorazione che nel tipo di cottura entra in gioco molto il clima in cui si vive; riprendo il tuo esempio sugli eschimesi se io che vivo in sicilia mi alimentassi di pesce grasso sicuramente mi ammalerei invece gli eschimesi che vivono in un ambiente freddo va benissimo che si alimentano con cibi grassi io ho suddiviso la piramide alimentare con la frequenza di assunzione: ogni tanto: (inteso 1-2 volte a settimana) pesce; in particolari occasioni: (1-2 volte al mese) carne bianca o rossa,uova e latticini; cibo di contorno: (tutti i giorni)verdura,frutta,alghe marine; tutti i giorni: cereali integrali compreso pasta e pane (fatti con farine non raffinate chimicamente); cercare di evitarlo: alcolici, bevande gassate e zuccherate, dolci contenenti zuccheri raffinati, maiale. questo è lo specchietto che faccio rispettare ai miei pazienti x stare bene in salute o x curare alcune patologie fammi sapere cosa ne pensi ciao

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    1. Ciao Maria,
      benvenuta fra i miei lettori che non hanno paura di farsi conoscere coi loro interventi, e grazie per l' apprezzamento.
      Che dirti? Visto che sei macrobiotica come me, non posso che essere d' accordo con quello che dici.
      In effetti la dieta degli Esquimesi è un ottimo esempio di adattamento al clima, sia pure portato all' estremo (e quindi non proprio salutare, ma comunque plausibile).
      E' interessante notare che gli scienziati (che non conoscono yin e yang, nè la macrobiotica) spiegano la relativa buona salute di questo popolo (almeno per quanto riguarda le patologie cardio-vascolari)con la presenza degli acidi grassi omega 3 nel pesce di cui si nutrono appunto, come si sa, gli Esquimesi.
      Questa comunque è una spiegazione incompleta.
      In realtà quegli acidi grassi sono presenti, non a caso, nel pesce che vive in mari freddi, e non in altre specie di pesci, perchè le loro caratteristiche di leggerezza e fluidità sono in sintonia con quel clima, assieme ad altri fattori, e quindi gli Esquimesi, mangiando cibo locale, ricevono a loro volta tutti quegli elementi necessari al loro adattamento all' ambiente.
      Vorrei però vedere se qualcuno di noi che vive in Italia, adottando la stessa dieta degli Esquimesi, con tutti gli omega 3 che contiene, non scoppierebbe nel giro di poco tempo.

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    2. Mi pongo un quesito: dato che ogni alimento è da essere consumato prendendo in considerazione la stagione, la latitudine, il clima eccetera, non sarebbe più giusto che chi vive al mare mangi alghe e pesce marino e chi vive nel'entroterra questi alimenti non li veda che sporadicamente? Io non seguo un'alimentazione precisa denominata con un nome, sono simpatizzante per la macrobiotica, però il concetto basilare che uso come linea-guida della mia alimentazione è questa: mangio tutto ciò che è sempre esistito su questa terra, alimenti non raffinati e possibilmente bio(anche se il nome bio non sempre è una garnazia)e gli alimenti freschi devono essere consumati secondo la stagione e la zona, ad esempio in lombardia non ci sono arance, quindi non ne mangio che in rarissime occasioni, mentre quando vado a trovare i miei suoceri in puglia faccio una bella scorpacciata! L stesso vale per pesce e carne, il pesce solo al mare e la carne solo quando sono in montagna, nell'entroterra toscano, dove so che allevano le bestie in modo naturale, dove ci sono pascoli meravigliosi pieni di vacche di ogni razza, pecore, allevamenti di capre, pollai, eccetera. Quando torno dalle vacanze quegli alimenti quasi non si vedono in casa mia: iopersonalmente ne compro una volta ogni uno-due mesi, poi, se qualche ospite ne porta di certo non dico di no!
      So che le alghe abbiano delle proprietà fantastiche, solo mi chiedo: se le alghe dovessero essere al centro dell'alimentazione di ogni uomo, perchè Dio, o Madre Natura o qualsiasi nome o entità si voglia nominare o stesso l'evoluzionismo, non ha fatto in modo che altre piante come le alghe crescessero nell'entroterra? Le persone che vivena sulla terra 2000 o 3000 anni fa, o stesso 200 anni fa, come hanno fatto a viver sani per tanto tempo senza le alghe?
      come vedete è una domanda abbastanza complessa, e sempice, allo stesso tempo. Queste sono dunque le domande che mi pongo prima di acquistare un alimento e mangiarlo.

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    3. Gentile Sara,
      grazie per avermi posto una domanda con considerazioni così argute, che meritano senz' altro una spiegazione.
      Nessuno ha mai detto che le alghe devono essere al centro dell' alimentazione di ogni essere umano, come dici tu. Infatti, se osservi la piramide alimentare macrobiotica, vedi che le alghe si ritagliano uno spazio del 5%.
      E' vero che fra i princìpi della macrobiotica c'è quello di consumare cibi locali e di stagione (intendendo per "locali" quelli reperibili in un raggio di 50/100 km. indicativamente), ma questo non è l' unico criterio da considerare, e comunque non è da prendere proprio alla lettera (in fondo in una distanza di 50 km., se ci riferiamo alle zone costiere, sono comprese anche molte zone dell' entroterra).
      L' essenziale è che il cibo provenga da una fascia climatica simile alla nostra.
      A parte questo, però, devi sapere che, in quanto umani, noi siamo il risultato di una lunghissima evoluzione, durante la quale abbiamo consumato tutta l' intera serie di specie vegetali e animali comparse in passato, e portiamo dentro di noi questa storia biologica.
      Le alghe marine ed il pesce fanno parte dell' evoluzione biologica avvenuta in ambiente marino, e perciò fanno parte integrante della nostra storia, che ci suggerisce cosa dovremmo mangiare. Ecco perchè sono inclusi nel modello dietetico standard macrobiotico.
      Esso è infatti un modello, appunto, un riferimento, per farci capire quali sono gli alimenti fondamentali e quelli complementari, quali sono le priorità, quali alimenti non apportano nulla di buono, insomma servono per darci un orientamento, delle direttive pratiche nelle nostre scelte quotidiane, cosa che negli altri approcci di tipo scientifico manca.
      Quello che conta fondamentalmente nella macrobiotica è l' equilibrio generale, quanto la dieta nel suo complesso sia adatta a chi la consuma, che è sempre un concetto relativo.
      Infatti ci sono tanti modi per realizzare un equilibrio, e quasi tutte le usanze tradizionali sono esempi dell' ingegno umano nell' adattare il cibo alle esigenze di una popolazione e nell' adattarsi all' ambiente.
      Perciò non è da intendersi come assolutamente indispensabile includere le alghe o il pesce nella nostra dieta, ma come scelte opportune, se ne abbiamo la possibilità, per ottimizzare i vantaggi di una sana alimentazione.

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    4. Grazie. Avevo letto di molti che seguivano lo stile di vita macrobiotico scrivere dell'importanza delle alghe, che le mettevano un po' ovunque eccetera e credevo fossero ampiamente utilizzate nella dieta alimentare.
      A quanto pare avevo letto i commenti sbagliati!

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    5. Diciamo che si usano soprattutto come condimento (per esempio, per le wakame e le kombu, tostate e ridotte in polvere, da aggiungere a mò di sale alle pietanze), e quindi è chiaro che le quantità in gioco sono minime.
      Più saltuariamente si usano per piatti di contorno e insalate.

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  4. "Se proprio vuoi mangiare carne meglio mangiare tuo cugino (pesce, uccelli) che tuo fratello (mammiferi)"
    Questo è quello che dice la macrobiotica.

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    1. Appunto. Ciò che distingue la macrobiotica da tutte le altre teorie dietetiche è la distinzione fra i vari cibi animali in termini di affinità biologica.
      Da quest' ottica non si può mettere sullo stesso piano il pesce e gli altri tipi di carne, essendo questi ultimi troppo simili a noi evolutivamente.
      Le stesse considerazioni valgono per latte e uova che, essendo prodotti animali di terra, sono filogeneticamente molto vicini a noi.
      Insomma si tratta sempre di applicare adeguatamente il principio polare universale yin-yang.

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  5. Wow!!!! ti leggo solo ora!!! stima, stima e stima infinita Michele...

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  6. Che pazienza... macrobiotica hai!
    Francesco Mecozzi

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    1. Già, e quello che hai letto è solo una parte della discussione, che si è protratta fino all' inverosimile, al punto che alla fine mi sono deciso ad abbandonare il gruppo ("Animalisti Vegetariani", o qualcosa del genere) per non dover rispondere più alle sue provocazioni ed insulti.
      Mai conosciuta una persona così detestabilmente arrogante.

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  7. Saper ascoltare è una dote rara che a te non manca mai, senza di essa è impossibile uno scambio di opinioni e senza confronti non si evolve. E tu sei volato in alto e ci offri molto.
    Ciao Michele, forza !
    Daniela Polli

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  8. Vorrei segnalare che lo studio citato alla fine di questo articolo
    Purine-rich foods, dairy and protein intake, and the risk of gout in men", New England Journal of Medicine, 2004, 350, p. 2520-2521;

    Dimostra chiaramente che le proteine animali di pesce o carne generano acido urico e aumentano il rischio di gotta
    Mentre le proteine vegetali e i vegetali ricchi di acido urico non aumentano affatto il rischio di gotta, perchè probabilmente l'acido urico di proveninza "vegetale" non è dannoso per l'uomo

    Questo è dovuto per il fatto che noi e le scimmie non possediamo l'enzima uricasi in grado di trasformare l'acido urico, tale enzima è presente invece negli animali onnivori e carnivori.

    l'acido urico predispone a artriti, artrosi, reumatismi, gotta, sciatica, nevrite, sintomio sconosciuti agli animali onnivori e carnivori dotati di enzima uricasi.

    Luca

    al di là dei litigi e delle incomprensioni penso che certi fatti sono incontestabili.



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  9. Gentile anonimo,
    le faccio notare che in tutte le cose di questo mondo vale il sacrosanto principio che la QUANTITA' cambia la QUALITA': lo so benissimo che noi umani non possediamo l' enzima necessario a demolire l' acido urico, ma non è l' acido urico in quanto tale il problema, bensì il suo ECCESSO che può causare la gotta.
    Questo acido infatti si forma fisiologicamente nel nostro organismo a prescindere da cosa mangiamo ed è del tutto normale la sua presenza. Esso è oltretutto un antiossidante e quindi utile in piccole quantità.
    Non c'è nessuno studio che dimostri che modeste quantità di cibo animale diano luogo alla gotta.

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