giovedì 14 novembre 2013

Giornata mondiale del diabete: mai parlare delle cose più importanti!

Oggi, 14 novembre, si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, istituita dalle Nazioni Unite nel 2006, per la quale sono stati organizzati 500 eventi in 400 città (per informazioni visitare il seguente sito www.giornatadeldiabete.it).

Che dire? Ho già trattato l' argomento in una serie di post ai quali rimando (il primo  è "Emergenza diabete: troppi i soggetti a rischio e nemmeno lo sanno"),  perciò mi limiterò a qualche considerazione aggiuntiva (che non è mai di troppo in un caso come questo):

Per me si tratta più di fumo che di arrosto, insomma la solita occasione per far rumore snocciolando cifre sempre più allarmanti su quella che è diventata una grave emergenza in una società ipocrita che  avrebbe urgente bisogno di cambiamenti radicali, invece delle banali quanto innocue raccomandazioni generiche e delle mezze verità che ci propinano i media.

E a proposito di cifre,  forse può essere non una semplice curiosità sapere che in Italia sono attualmente 3,3 milioni i diabetici di tipo 2 diagnosticati, ma  un numero imprecisato (forse altrettanto elevato) riguarda soggetti che, pur non avendo la malattia conclamata, hanno la glicemia alta senza saperlo.

E per capire quanto questa tendenza sia in aumento basti sapere che, sempre nel nostro Paese, dal 2000 ad oggi il numero dei diabetici è cresciuto di circa un milione. E, come se non bastasse, c'è la spesa sanitaria nazionale da considerare: nel 2006 ogni diabetico è costato al Servizio sanitario 2589 euro, che sono saliti a 2756 appena quattro anni dopo, e non perchè i costi delle terapie siano aumentati (quelli delle prestazioni ambulatoriali sono addirittura diminuiti). Tirando le somme, oggi il diabete costa all' Italia la bellezza di 9 miliardi di euro, il 9% della spesa sanitaria totale!

E' un andamento, del resto, che segue in sostanza quello di tutti i Paesi civilizzati, in base al quale si prevede in tutto il mondo un numero  di diabetici di 500 milioni entro il 2030 (su una popolazione di 7 miliardi di abitanti è una cifra pazzesca).

La maggiore difficoltà di gestire questa vera emergenza sociale sta nel fatto che la sola politica che possa funzionare sul lungo periodo è quella della prevenzione (per la quale finora si è abbondato solo in chiacchiere), che comporta però cambiamenti radicali negli stili di vita, cosa ancor più difficile per la maggior parte delle persone, che per essere indotte a metterli concretamente in atto hanno bisogno di forti motivazioni, e purtroppo questa malattia non dà segni fino a quando non è già tardi.

Ed è una malattia inesorabile, perchè continua ad avanzare sia durante il suo periodo latente che dopo le sue prime manifestazioni cliniche, potendo portare complicazioni come infarto, ictus, insufficienza renale e dialisi, cecità ed amputazioni. In questi casi poi la spesa medica pro capite cresce in modo esponenziale a seconda del numero di complicazioni presenti.
il diabete può causare gravi complicazioni

Insomma c'è ragione di sospettare fortemente che il principale motivo di tanto rumore sia quello di contenere i crescenti costi divenuti ormai proibitivi. Ecco perchè si parla sempre più insistentemente di prevenzione. Ma mi chiedo che politica di prevenzione si possa perseguire quando tutti i santi giorni nelle ore cruciali dei pasti, quando cioè la maggior parte delle persone riunite attorno al desco familiare ha il televisore acceso di fronte, vengono furbescamente concentrati quasi tutti gli spot pubblicitari di merendine e quant' altro di peggio il mercato possa offrire, come avrete notato.

I responsabili (anzi, gli irresponsabili) delle varie reti televisive, se avessero una coscienza, dovrebbero censurare tali pubblicità altamente diseducative, ma evidentemente nessuno vuole fare niente per opporsi a questo apparentemente innocuo, ma subdolo fenomeno, preferendo pensare ognuno al proprio orticello. Perciò sta a noi consumatori boicottare con le nostre scelte i produttori di cibo-spazzatura, il solo modo per cambiare questa situazione.

Per fortuna però c'è una realtà diversa, che sta faticosamente, ma inarrestabilmente emergendo, anche se ovviamente non se ne parla. E se del dott. Gabriel Cousens ho già parlato, ora voglio spendere qualche parola su certi programmi che si svolgono regolarmente al Kushi Institute (Massachusetts, USA).

Si tratta di programmi educativi tenuti nella principale scuola di stile di vita e cura naturale improntata sui principi macrobiotici, grazie ai quali i partecipanti possono imparare a gestirsi, soprattutto attraverso la conoscenza degli effetti del cibo sulla propria salute e sul proprio equilibrio psico-fisico e l' apprendimento dell' arte della cucina in funzione di questi obbiettivi.

Nell' ambito di queste iniziative, nell' ottobre 2009 c'è stato un importante esperimento supervisionato dalla dr.ssa Martha Cottrell, che ha interessato 30 diabetici di tipo 2, i quali, grazie all' adozione della macrobiotica e ai conseguenti miglioramenti riscontrati nel loro stato di salute complessivo già dopo alcuni giorni, nel giro di qualche settimana hanno potuto ridurre l' assunzione di medicinali, in alcuni casi fino alla totale eliminazione. Risultati che trovavano conferma tre mesi dopo la fine dell' esperimento, quando ognuno dei partecipanti aveva continuato a casa il programma come gli era stato insegnato.

Questo video ne porta la testimonianza:


Michele Nardella

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Gabriel Cousens

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6 commenti:

  1. Il diabete mette paura, occorre divulgare i rischi a cui si va incontro, fin dalla più tenera età.
    Grazie a tutti coloro che sono impegnati in tal senso.

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    1. Grazie Giancarla.
      Hai ragione, per sconfiggere il diabete c'è bisogno di informazione corretta e di educazione fin dalla più tenera età per i motivi che ho spiegato. Per questo ho dedicato all' argomento una serie di post (che in questi giorni, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, sto riproponendo, come forse avrai notato).

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  2. Il diabete mellito è una malattia che la macrobiotica di Mario Pianesi sconfigge.
    Dopo diverse sperimentazioni all'estero che hanno visto il 100% dei successi (i malati hanno potuto eliminare l'insulina) dopo 2 mesi di seconda dieta.
    Finalmente quest'anno è stato possible avviare una sperimentazione anche in Italia e che ha visto il Prof. Francesco Falluca (presidente del centro internazionale studio diabete) sorpreso e convinto che tale alimentazione è una soluzione oggettiva del problema. Ad ottobre, lo stesso Prof. Falluca ha consegnato a Mario Pianesi il "Premio speciale per la Ricerca".
    Francesco Mecozzi

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    1. Grazie Francesco per le tue preziose informazioni che confermano in pieno ciò che io ed altri andiamo dicendo da tempo.
      Sapevo che Mario Pianesi si era impegnato su questo fronte (se non erro è a Cuba che ha svolto l' interessante esperimento), ma non sapevo di questo Prof. Falluca che si è interessato a Pianesi. Di nuovo grazie.

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    2. Le sperimentazioni per il diabete sono state fatte 3-4 anni fa in Costa d'Avorio, in Tunisia e a Cuba.
      Francesco

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    3. Grazie, cercherò eventualmente di approfondire.

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