giovedì 10 gennaio 2013

Gregg Braden ritorna in Italia!

E se il 2013 fosse davvero l' inizio di una nuova era?

Ad ogni inizio d' anno si ripresenta immancabile e puntuale lo stesso copione: tutti si augurano che cambi qualcosa, che si avveri ciò che non si è concretizzato l' anno appena passato, come se il nuovo anno avesse un intrinseco potere di cambiare le cose.

E così, di fronte alla prospettiva di un nuovo ciclo annuo, ognuno si aspetta salute, soldi e quant' altro possa esserci di desiderabile, che invece cinicamente il destino sembra  ogni volta volerci negare.

Quest' anno però c'è un motivo più concreto per poter guardare al futuro con un ragionevole, moderato ottimismo.

Come vedete, abbiamo appena scampato la "fine del mondo", o meglio, quella versione della profezia maya astutamente orchestrata dall' elite che ha potere sulle masse attraverso il controllo dell' informazione e che ha interesse a distrarre l' attenzione pubblica dal vero significato di quella data tanto mitizzata e dal cambiamento già in atto.

Probabilmente si voleva creare scetticismo per il mancato avverarsi della profezia (per come era stata interpretata dai media) e screditare certe fonti d' informazione e le leggende da esse messe in giro, affinchè ognuno rinunciasse ad impegnarsi in un lavoro di risveglio della coscienza e di crescita personale, rimanendo così legato alle fila di chi lo manovra.

Insomma, chi prima del 21-12-2012 avesse avuto ancora dubbi avrà già capito che la tanto strombazzata fine del mondo sta invece ad indicare la chiusura di un lungo ciclo, che ci apre nuove e (pare) interessanti prospettive.

Certo è difficile crederlo proprio adesso che siamo nella spirale di una difficile crisi che minaccia di farci sprofondare in un baratro senza via di ritorno.

Ma ciò che è peggio è che l' unica crisi che sembra interessare la gente è quella economica-finanziaria, perchè dappertutto non si parla d' altro, mentre è di fondamentale importanza capire che quella su cui è focalizzata l' attenzione generale è solo un aspetto di una crisi globale, se vogliamo assumere il giusto atteggiamento e prendere le appropriate decisioni per muoverci nella giusta direzione e superare l' impasse.

Alle notizie di cronaca che quotidianamente funestano il mondo con una frequenza e una gravità mai conosciute in passato, come pure allo sconvolgimento dei millenari equilibri naturali, alla crescente scarsità di risorse, allo strapotere delle organizzazioni criminali e delle multinazionali che, sotto un' apparenza di legalità, agiscono contro le leggi della natura e il bene comune non ci si fa caso più di tanto, concentrati come siamo nelle contingenze della nostra quotidianità. Così, superata la reazione emotiva del momento, la notizia di turno viene archiviata, e tutto torna come prima, per pensare a come arrivare a fine mese con lo stipendio.

E' questo, in estrema sintesi, il quadro di un' umanità completamente impazzita, che da tempo ha imboccato la strada della deriva e sembra non volerne proprio sapere di cambiare rotta.

Fra i pochissimi che  hanno da tempo capito la natura e l' entità della crisi, che si riconosce di primo acchito nel clima di inaudita violenza che pervade tutta la società, c'è di sicuro Gregg Braden, di cui mi sono già occupato tempo fa ("Gregg Braden, il profeta della Nuova Era", "Gregg Braden e la Matrix Divina", "Prepariamoci al 2012") , forse l' unico scienziato al mondo a poter vantare una straordinaria competenza in un campo  tradizionalmente disertato da chi coltiva interessi scientifici, e cioè l' esoterismo, l' archeologia segreta, gli antichi misteri sul passato dell' umanità, insomma tutte quelle conoscenze riguardanti la nostra storia e la nostra vera identità ancora relegate dagli organi ufficiali nel ghetto delle leggende.

Gregg Braden

Ma già alcuni decenni fa un altro grande scienziato, Fritjof Capra, aveva trattato a fondo di questa crisi universale nei suoi vari saggi di filosofia della scienza, anticipando un concetto che viene ripreso oggi con maggiore enfasi e profondità appunto da Gregg Braden, nell' evidenziare quella che è certamente la peculiarità dell' attuale crisi rispetto a tutte le altre  storicamente documentate: tutte le soluzioni convenzionali, alle quali si è sempre fatto ricorso per i più disparati problemi, oggi non funzionano più.

Come scriveva già nel 1979 il "Washington Post" (una importante testata giornalistica americana) in un articolo intitolato profeticamente "L' armadio delle idee è vuoto", tutti i vari esperti nei rispettivi campi sono palesemente sempre più incapaci di comprendere e di trovare valide soluzioni ai più significativi problemi del nostro tempo:

l' ordine pubblico è impotente nei confronti della criminalità e della violenza, gli economisti e i politici non sanno arginare l' inflazione, i medici non capiscono le malattie e non sanno andare oltre i soliti rimedi sintomatici, e gli esempi potrebbero continuare.

Quelli odierni sono problemi sistemici, in quanto viviamo in un mondo sempre più affollato e sempre più globalizzato, dove tutto interagisce con tutto. E se poi si tiene conto di tutte le conoscenze scientifiche e delle tecnologie (in passato neanche immaginabili) che spesso  sono applicate indiscriminatamente, avendo come scopo precipuo il profitto, si possono capire le conseguenze.

Mille anni fa quello che avveniva nel vecchio continente non influenzava altre parti del mondo, ma oggi non è più così.

Il pensiero lineare e materialistico  che ha dominato l' Era Moderna non è più adeguato a comprendere la situazione che si è venuta a determinare proprio come sua conseguenza, e quindi tantomeno a trovare le giuste soluzioni.

Cionondimeno sono proprio le nostre conoscenze attualmente più avanzate (ma non ancora ufficialmente accettate e divulgate) a giungere inaspettatamente a confermare quelle delle tradizioni più antiche, da sempre celate da una coltre di mistero, che però scaturiscono da un processo tutt' altro che razionale. Circostanza che ci offre quantomeno uno spunto di riflessione.

E' infatti in questo paradosso che, secondo Gregg Braden, sta la chiave per trovare la via d' uscita.

Per esempio, la scienza più aggiornata ci induce a ritenere che l' evoluzione non sia affatto frutto del caso, come la teoria generalmente accettata ci ha sempre voluto far credere, ma che si realizzi secondo una sorta di progetto divino, come le religioni ci hanno sempre insegnato; che il ruolo svolto dalla guerra fin dalla notte dei tempi e l' enfasi posta sulla competizione, quale fondamentale strumento per il successo in una società, sono in contrasto con la nostra autentica natura umana, portata invece alla pace e alla cooperazione, sempre secondo lo scienziato americano.

Per tanto, troppo tempo la scienza ci ha fatto credere che ciò che è scritto nei nostri cromosomi determini ineluttabilmente i nostri caratteri e il nostro destino, mentre l' epigenetica ci dice adesso che l' ambiente può modificare il nostro DNA.

Gli scienziati però sono ancora confusi ed impreparati di fronte alle implicazioni di questa enorme scoperta, e non hanno ancora capito che le influenze ambientali non sono limitate agli inquinanti, al cibo, ai virus ed altri fattori fisici, ma includono anche i propri pensieri, emozioni e sistemi di credenze, come sostiene Bruce Lipton, che non è azzardato considerare l' esperto più all' avanguardia in questo campo.

Chiaramente tutto questo ci dice che siamo in un mondo vecchio e fatiscente che ci tiene prigionieri di un sistema di credenze ormai obsoleto e anacronistico, perchè basato su idee e nozioni dimostratesi erronee o incomplete, come quelle relative alla vera storia dell' umanità.

Come possiamo affrontare i gravissimi ed urgenti problemi che incombono minacciosi su tutti noi con queste premesse, si chiede Gregg Braden?

Come facciamo a sapere quali politiche adottare, come realizzare una nuova economia ecocompatibile, e tanti altri progetti che richiedono uno sforzo, e soprattutto una cooperazione fra i popoli ed una sinergia senza precedenti, se non sappiamo prima rispondere a certe domande fondamentali, o pensiamo di avere la risposta solo perchè diamo per scontata la veridicità di ciò che ci è stato insegnato?

Qualsiasi decisione che prenderemo sarà inevitabilmente condizionata dal nostro inconscio, dalla nostra emotività, dal  sistema di valori in cui crediamo, insomma dalla nostra visione della vita,  tutte cose a loro volta risultato della nostra ignoranza.

Sarebbe come voler evadere da un edificio in preda ad un incendio senza sapere dove si trova l' uscita di sicurezza.

Solo quando sapremo chi siamo, da dove veniamo, cosa è successo ai nostri antenati vissuti prima della storia come è raccontata sui libri, quando capiremo la natura ciclica degli eventi naturali e delle vicende umane, e che situazioni analoghe a quella attuale si sono già verificate altre volte, quando capiremo il significato di tutto questo sarà tutto molto più chiaro e semplice e le decisioni automatiche.

Il problema però è che è necessario prendere le giuste decisoni al massimo entro i prossimi dieci anni, perchè varcata quella soglia ci troveremmo in un punto di non ritorno.

Le istituzioni sono però restie e lente ad aggiornare le loro conoscenze, come purtroppo già sappiamo, e anche la gente comune ha un livello di coscienza medio ancora molto basso.

Cosa fare, allora?

E' quello che ci dirà Gregg Braden il 15 e 16 marzo 2013 a Bellaria, dopo aver illustrato tutte le problematiche di cui sopra nel suo ultimo libro "La Verità Nascosta" (disponibile anche in DVD).



Michele Nardella
Gregg Braden torna in Italia! Marzo 2013


2 commenti:

  1. ciao michele, bello e attualissimo questo articolo. la nostra è una crisi globale, come dici tu, che investe tutti i campi, e sicuramente l'intervento di gregg braden sarà interessantissimo. spero che tu ci andrai a sentirlo cosi potrai raccontare a chi non ci potrà andare tutto quello che dirà!.....e speriamo che presto tutti ci si renda conto che ci vuole un cambiamento radicale per poter uscire da questo stato di cose!!!......ciao rossana

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  2. Non prevedo di andare per più di un motivo, non ultimo il costo al di fuori della mia portata, ma data la mia discreta conoscenza del personaggio, penso di sapere già a grandi linee il tipo di suggerimenti che darà, sicuramente all' insegna dell' adagio zen del "qui ed ora".
    Il che significa: agire, sì, ma senza lasciarsi condizionare dal passato, con le sue paure e i suoi sensi di colpa, e senza la preoccupazione e le ansie per il futuro.
    Solo dunque cogliendo e vivendo con la massima consapevolezza l' attimo presente, concentrando in esso ogni nostro sforzo, possiamo costruire il futuro.
    E sapendo che ogni nostro pensiero, ogni emozione e ogni azione sono vibrazioni energetiche che impregnano quella sorta di etere che Braden chiama "matrix divina", che tutto unisce, possiamo influenzare gli altri, contribuendo a creare così un campo positivo, necessario a produrre il miglioramento tanto sperato.
    Ovviamente partecipare ad un seminario di due giorni è tutta un' altra cosa, ma volendo ci si può accontentare dei libri, DVD e video a disposizione.

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