presw: Marzo 29th 2011
a seguito dello storico bombardamento di Nagasaki, cui l’autore suddetto fa implicitamente riferimento, nel suggerire quella che lui chiama, appunto, ”la ricetta di Nagasaki“(miso, cereali integrali e alghe).
Sì, perchè dovete sapere che ero già a conoscenza di quella notizia, avendone letto il racconto tanto tempo fa su alcuni libri di macrobiotica.
Mi piacerebbe quindi parlare di questa storia straordinaria praticamente sconosciuta e soffermarmi su qualche particolare interessante, ma, ripensandoci, ho concluso che forse sarebbe meglio dedicare all’argomento un articolo apposito (che sarà sicuramente il prossimo), perchè mi sembra il caso di spendere prima due parole per alcune considerazioni e far capire subito come la penso a proposito dell’opzione nucleare.
Si dice che la storia sia maestra di vita, ma le eccezioni a questa regola non si contano, a quanto pare, e la questione del nucleare ne è la piena conferma.
Sembra che gli uomini non imparino niente dall’esperienza, perchè ad ogni incidente, ad ogni allarme, si sentono dire sempre le stesse cose, e cioè che l’inconveniente si è verificato perchè l’impianto era datato, perchè le circostanze erano eccezionali, che questo non si potrà verificare con le prossime centrali di nuova generazione e bla-bla…
Sempre la stessa solfa, perchè non si vuole capire (o ammettere) che nelle faccende di umana natura non può esserci nulla di sicuro.
Sono assolutamente certo che se prima dell’incidente di Chernobyl avessero chiesto ai tecnici e ai responsabili della centrale teatro della tragedia se essa potesse considerarsi sicura, tutti avrebbero senz’altro dato risposte rassicuranti.
Ma, come l’esperienza ha dimostrato (e non solo in quella occasione), prima o poi arriva l’imprevisto…
Secondo i dati forniti da Greenpeace, infatti, negli ultimi vent’anni sarebbero ben 170 gli incidenti verificatisi nel mondo, e se vi sembrano pochi, bisogna considerare che questa cifra è da considerare sottostimata, in quanto molti incidenti non sono mai balzati alla cronaca perchè coperti dal segreto militare.
Dopo i tragici fatti dell’ 11 settembre 2001 dovrebbe essere chiaro a tutti che il mito della sicurezza pubblica, che tutti i politici e i potenti del mondo assicurano o promettono, è una pura utopìa.
E nel caso un asteroide colpisse proprio una centrale o i suoi paraggi (evento probabilisticamente remoto quanto si vuole, ma sempre possibile)?
Di fronte a pericoli simili non c’è sistema di sicurezza che tenga. Si tratta dunque di un rischio inaccettabile, data la posta in gioco.
Pensate che il plutonio, il più pericoloso dei sottoprodotti radioattivi, ha una vita di almeno mezzo milione di anni (!!!) e che il suo periodo di dimezzamento, cioè il periodo in capo al quale la metà di una data quantità di elemento radioattivo è decaduta, è di 24400 anni!
Per avere un’idea di cosa significhino periodi così lunghi basti pensare che tutta la storia umana documentata comprende un arco di tempo di non più di 5000 anni.
E dovete anche sapere che a tutt’oggi non c’è ancora un sistema, che possa considerarsi davvero sicuro sul lungo periodo, per l’eliminazione delle scorie…
Adesso sembra che la situazione, dopo l’ incidente di Fukushima, sia più seria di quanto si pensasse all’inizio, e non si sa che sviluppi prenderà.
E tutto questo mentre i soliti politici e tecnici continuano a rassicurarci e ad esortarci a non lasciarci prendere dalla pur comprensibile emotività. Chissà che cosa dovrebbe succedere, allora, per essere ansiosi e preoccupati…
Ci dicono anche che per noi in Italia non c’è rischio di esposizione alla nube radioattiva proveniente dal Giappone, e che al massimo si tratterà di una dose molto modesta, ma in realtà non esiste un livello di radiazione sicuro: gli scienziati medici sono ormai nella maggior parte d’accordo che non ci sono prove dell’esistenza di una soglia al di sotto della quale si possa affermare che la radiazione sia innocua, e questo perchè nella vita di tutti i giorni siamo già esposti di continuo a radiazioni di fondo di basso livello provenienti dalle più disparate fonti, perciò un’ulteriore dose potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso.
Ma per fortuna (se di fortuna si può parlare) per difendersi dalle radiazioni si può fare molto più di quanto si immagini, anche senza limitarsi ad adottare qualche espediente momentaneo (sempre che le radiazioni siano di entità non troppo elevata).
Ed è quello di cui parlerò la prossima volta. Intanto guardatevi questi video:
Michele Nardella
è un topo che si mangia la coda ! come fai a mangiare macrobiotico contro le radiazioni nucleari se il cibo giapponese è inquinato vedi le alghe etc,etc?
Questo è un altro paio di maniche.
Quella dell’ incidente giapponese è una contingenza che nessuno poteva prevedere e che sicuramente creerà non pochi problemi nel prossimo futuro, anche se per il momento ci sono scorte di prodotti importati prima di quell’ evento, come mi è stato assicurato da “La Sana Gola” e da “La Finestra sul Cielo”, due associazioni e società di importazioni macrobiotiche tra le più importanti in Italia.
Mi hanno anche detto che d’ ora in poi importeranno solo quei prodotti che avranno superato ogni apposito test per allontanare qualsiasi dubbio.
Comunque quello che volevo far notare è che è possibile fare molto di più di quanto si pensi di poter fare per proteggersi dalle radiazioni e da altro, anche a prescindere dalle alghe.
Eliminare per esempio tutto il cibo-spazzatura sarebbe già qualcosa.