Dopo aver analizzato brevemente le vere cause sottostanti a tutte le forme di alterata reazione ai fattori ambientali, eccoci dunque giunti, come annunciato, a passare in rassegna i vari rimedi per questi disturbi così comuni.
Nella prima parte avevo sottolineato come l' alimentazione svolga un ruolo fondamentale per diverse ragioni, soffermandomi però (dati i limiti di lunghezza di un post) solo su quegli aspetti meno conosciuti e compresi, che non compaiono mai nella divulgazione di massa.
Perciò è opportuno completare e ribadire quanto accennato in precedenza, e cioè che oltre al danneggiamento diretto dei linfociti da parte di zucchero, grassi e cibo animale, si devono considerare altri effetti indiretti di tali alimenti sul sistema immunitario nel suo complesso, per via dello stato di intossicazione da essi indotto.
Questo infatti comporta di solito un sovraccarico del sistema linfatico, che ha il compito di far pulizia, e dove sono disseminati i linfonodi (piccole stazioni a funzione immunitaria), che sono così chiamati a gestire quantità anomale di muco, dovuto principalmente a latticini, zucchero e farine (specie se combinati assieme, come nel caso dei comuni dolciumi).
Conseguenze ancor più significative riguardano poi l' intestino, le nostre radici biologiche e primo baluardo nei confronti degli aggressori esterni, che va incontro ad alterazione della flora batterica (disbiosi) e a depositi di tossine, cioè a quelle condizioni che sono alla base della iperpermeabilità intestinale, a causa della quale sostanze estranee non ancora digerite possono attraversare la parete intestinale e arrivare nel sangue, con le reazioni immaginabili.
Si deve a tale ambiente intestinale, ad esempio, la proliferazione della candida, un fenomeno divenuto molto comune, a sua volta responsabile diretta dell' iperpermeabilità.
A danneggiare la flora intestinale concorrono inoltre i molti veleni ambientali introdotti principalmente cogli alimenti, e in particolar modo metalli pesanti come allumunio e mercurio, data la loro diffusione.
Bisogna infine tener presente che i cibi industriali moderni raffinati, devitalizzati dalle troppe manipolazioni, e provenienti da terreni ormai resi da molto tempo carenti di minerali per via dell' agricoltura chimica, non possono garantire la salute dell' apparato immunitario, che per le sue funzioni necessita, fra l' altro, di adeguate quantità di zinco e selenio.
Da tutto ciò si deduce facilmente che il primo passo per rimettere in sesto il sistema immunitario in modo definitivo dovrebbe passare necessariamente per un radicale cambiamento delle abitudini di vita. Quasi sempre invece si preferisce optare per qualche rimedio specifico che ci dia risultati veloci, dimenticando che sono proprio le piccole azioni quotidiane quelle che determinano alla lunga le nostre condizioni generali, che si riflettono immancabilmente sull' efficienza del sistema immunitario.
Infatti a volte, nei casi meno gravi, delle opportune modifiche personalizzate nella dieta e nello stile di vita possono bastare a risolvere problemi di allergie e intolleranze anche senza tanti integratori.
Per questo mi sento di consigliare "Energy Training" della nota esperta in medicine naturali Francesca Forcella, potendosi considerare un corso di laurea in salutismo.
Comunque, se per problemi cronici e per accelerare i tempi si decide di provare un prodotto specifico, non c'è che l' imbarazzo della scelta.
Sono ben note ed apprezzate le proprietà immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie, analgesiche e antiossidanti dell' aloe, come pure quelle dell' echinacea e dell' astragalo, e sono innumerevoli i preparati a base di queste piante.
Meno note sono le virtù del noni, uno straordinario frutto originario del sud-est asiatico e usato da secoli dalle popolazioni indigene, il cui effetto rivitalizzante su tutte le cellule è dovuto principalmente alla presenza del precursore della xeronina, un alcaloide necessario ad attivare la maggior parte degli enzimi di ogni cellula.
Il beta-glucano è invece un polisaccaride che, fra le altre virtù, ha il potere di rinforzare e modulare l' attività del sistema immunitario. Si trova in quantità considerevoli nel lievito di birra e in certi funghi, come il maitake e lo shiitake (specie la varietà donko) , che possono essere usati in cucina come normali funghi. Tuttavia non sono consigliabili nei casi più severi di allergie, o nelle fasi acute, in quanto possono accentuare la risposta dell' organismo, invece di sedarla.
Come ho appena detto, un sano ambiente intestinale è una condizione fondamentale e imprescindibile soprattutto in questo tipo di patologie, da qui l' importanza di fornire probiotici (la flora batterica benefica) e prebiotici (il giusto nutrimento per i probiotici) di qualità. Purtroppo i probiotici in commercio non sono tutti ugualmente efficaci, e anche lo yogurt, la soluzione più usata in questi casi, non è il massimo, in quanto fornisce solo lattobacilli transienti (che non attecchiscono alle pareti intestinali). Inoltre, cosa ancora più importante, contrariamente a quanto si crede, la maggioranza degli yogurt commerciali è di molto dubbia efficacia da questo punto di vista. Meglio quindi rivolgersi ad altri alimenti analoghi, anche se meno conosciuti, come miso (quello non pastorizzato), crauti e altre verdure fermentate.
Alla luce di tutte queste considerazioni non posso fare a meno di segnalare una interessante proposta di una ditta di integratori naturali, che si distingue per un approccio a 360 gradi.
Si tratta di un programma plurivalente a base di alghe verde-azzurre Klamath (organismi primordiali dalle eccezionali proprietà bioattivanti), che si avvale anche dell' effetto sinergico di enzimi (la cui importanza nella fisiologia, come pure nella patologia non è molto considerata), dei migliori probiotici (ceppo DDS1, per l' acidophilus) e di un preparato che si rifà ad una antica formula erboristica sciamanica messa a punto originariamente dagli Indiani d' America.
Questo infuso dal potere detossicante e rigenerante sulle cellule viene usato da più di mezzo secolo per tutte le patologie degenerative (cancro compreso), anche solo come supporto a cure tradizionali, ed è conosciuto col nome di ESSIAC, ma la ditta in questione, avendone migliorato la formula originaria, gli ha cambiato nome in Shaman's Remedy.
Quanto alle alghe Klamath, si tratta di uno straordinario supercibo, contenendo tutti i principi nutritivi determinanti per sopperire alle carenze croniche dell' alimentazione moderna: in particolare minerali, oligoelementi (compresi zinco e selenio, cui ho già accennato), preziosi fito-pigmenti, vari antiossidanti, vitamine e acidi grassi essenziali, di importanza cruciale per i problemi immunitari.
Infatti una insufficiente quantità di omega 3, ma soprattutto un rapporto errato con gli omega 6, con questi ultimi in netta prevalenza, come avviene di regola nell' alimentazione moderna, favorisce i fenomeni infiammatori, allergici e degenerativi (il cancro prospera proprio nei tessuti dov' è in atto uno stato infiammatorio cronico).
Nella Klamath questo rapporto si attesta su valori ideali: 2 omega 6 x 1 omega 3, mentre nelle diete comuni si può addirittura superare 20 x 1.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere a:
Michele Nardella
Nella prima parte avevo sottolineato come l' alimentazione svolga un ruolo fondamentale per diverse ragioni, soffermandomi però (dati i limiti di lunghezza di un post) solo su quegli aspetti meno conosciuti e compresi, che non compaiono mai nella divulgazione di massa.
Perciò è opportuno completare e ribadire quanto accennato in precedenza, e cioè che oltre al danneggiamento diretto dei linfociti da parte di zucchero, grassi e cibo animale, si devono considerare altri effetti indiretti di tali alimenti sul sistema immunitario nel suo complesso, per via dello stato di intossicazione da essi indotto.
Questo infatti comporta di solito un sovraccarico del sistema linfatico, che ha il compito di far pulizia, e dove sono disseminati i linfonodi (piccole stazioni a funzione immunitaria), che sono così chiamati a gestire quantità anomale di muco, dovuto principalmente a latticini, zucchero e farine (specie se combinati assieme, come nel caso dei comuni dolciumi).
Conseguenze ancor più significative riguardano poi l' intestino, le nostre radici biologiche e primo baluardo nei confronti degli aggressori esterni, che va incontro ad alterazione della flora batterica (disbiosi) e a depositi di tossine, cioè a quelle condizioni che sono alla base della iperpermeabilità intestinale, a causa della quale sostanze estranee non ancora digerite possono attraversare la parete intestinale e arrivare nel sangue, con le reazioni immaginabili.
Si deve a tale ambiente intestinale, ad esempio, la proliferazione della candida, un fenomeno divenuto molto comune, a sua volta responsabile diretta dell' iperpermeabilità.
A danneggiare la flora intestinale concorrono inoltre i molti veleni ambientali introdotti principalmente cogli alimenti, e in particolar modo metalli pesanti come allumunio e mercurio, data la loro diffusione.
Bisogna infine tener presente che i cibi industriali moderni raffinati, devitalizzati dalle troppe manipolazioni, e provenienti da terreni ormai resi da molto tempo carenti di minerali per via dell' agricoltura chimica, non possono garantire la salute dell' apparato immunitario, che per le sue funzioni necessita, fra l' altro, di adeguate quantità di zinco e selenio.
Da tutto ciò si deduce facilmente che il primo passo per rimettere in sesto il sistema immunitario in modo definitivo dovrebbe passare necessariamente per un radicale cambiamento delle abitudini di vita. Quasi sempre invece si preferisce optare per qualche rimedio specifico che ci dia risultati veloci, dimenticando che sono proprio le piccole azioni quotidiane quelle che determinano alla lunga le nostre condizioni generali, che si riflettono immancabilmente sull' efficienza del sistema immunitario.
Infatti a volte, nei casi meno gravi, delle opportune modifiche personalizzate nella dieta e nello stile di vita possono bastare a risolvere problemi di allergie e intolleranze anche senza tanti integratori.
Per questo mi sento di consigliare "Energy Training" della nota esperta in medicine naturali Francesca Forcella, potendosi considerare un corso di laurea in salutismo.
Comunque, se per problemi cronici e per accelerare i tempi si decide di provare un prodotto specifico, non c'è che l' imbarazzo della scelta.
Sono ben note ed apprezzate le proprietà immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie, analgesiche e antiossidanti dell' aloe, come pure quelle dell' echinacea e dell' astragalo, e sono innumerevoli i preparati a base di queste piante.
Meno note sono le virtù del noni, uno straordinario frutto originario del sud-est asiatico e usato da secoli dalle popolazioni indigene, il cui effetto rivitalizzante su tutte le cellule è dovuto principalmente alla presenza del precursore della xeronina, un alcaloide necessario ad attivare la maggior parte degli enzimi di ogni cellula.
Il beta-glucano è invece un polisaccaride che, fra le altre virtù, ha il potere di rinforzare e modulare l' attività del sistema immunitario. Si trova in quantità considerevoli nel lievito di birra e in certi funghi, come il maitake e lo shiitake (specie la varietà donko) , che possono essere usati in cucina come normali funghi. Tuttavia non sono consigliabili nei casi più severi di allergie, o nelle fasi acute, in quanto possono accentuare la risposta dell' organismo, invece di sedarla.
Come ho appena detto, un sano ambiente intestinale è una condizione fondamentale e imprescindibile soprattutto in questo tipo di patologie, da qui l' importanza di fornire probiotici (la flora batterica benefica) e prebiotici (il giusto nutrimento per i probiotici) di qualità. Purtroppo i probiotici in commercio non sono tutti ugualmente efficaci, e anche lo yogurt, la soluzione più usata in questi casi, non è il massimo, in quanto fornisce solo lattobacilli transienti (che non attecchiscono alle pareti intestinali). Inoltre, cosa ancora più importante, contrariamente a quanto si crede, la maggioranza degli yogurt commerciali è di molto dubbia efficacia da questo punto di vista. Meglio quindi rivolgersi ad altri alimenti analoghi, anche se meno conosciuti, come miso (quello non pastorizzato), crauti e altre verdure fermentate.
Alla luce di tutte queste considerazioni non posso fare a meno di segnalare una interessante proposta di una ditta di integratori naturali, che si distingue per un approccio a 360 gradi.
Si tratta di un programma plurivalente a base di alghe verde-azzurre Klamath (organismi primordiali dalle eccezionali proprietà bioattivanti), che si avvale anche dell' effetto sinergico di enzimi (la cui importanza nella fisiologia, come pure nella patologia non è molto considerata), dei migliori probiotici (ceppo DDS1, per l' acidophilus) e di un preparato che si rifà ad una antica formula erboristica sciamanica messa a punto originariamente dagli Indiani d' America.
Questo infuso dal potere detossicante e rigenerante sulle cellule viene usato da più di mezzo secolo per tutte le patologie degenerative (cancro compreso), anche solo come supporto a cure tradizionali, ed è conosciuto col nome di ESSIAC, ma la ditta in questione, avendone migliorato la formula originaria, gli ha cambiato nome in Shaman's Remedy.
Quanto alle alghe Klamath, si tratta di uno straordinario supercibo, contenendo tutti i principi nutritivi determinanti per sopperire alle carenze croniche dell' alimentazione moderna: in particolare minerali, oligoelementi (compresi zinco e selenio, cui ho già accennato), preziosi fito-pigmenti, vari antiossidanti, vitamine e acidi grassi essenziali, di importanza cruciale per i problemi immunitari.
Infatti una insufficiente quantità di omega 3, ma soprattutto un rapporto errato con gli omega 6, con questi ultimi in netta prevalenza, come avviene di regola nell' alimentazione moderna, favorisce i fenomeni infiammatori, allergici e degenerativi (il cancro prospera proprio nei tessuti dov' è in atto uno stato infiammatorio cronico).
Nella Klamath questo rapporto si attesta su valori ideali: 2 omega 6 x 1 omega 3, mentre nelle diete comuni si può addirittura superare 20 x 1.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere a:
www.algovitshop.com
e per chi fosse interessato all' acquisto si può usufruire di un trattamento di favore, specificando il seguente codice-sconto: TIVOGLA .Michele Nardella
Complimenti Michele: come al solito un ottimo articolo e soprattutto "alternativo".
RispondiEliminaAnche io sono un allergico ai pollini e ho iniziato da un paio di anni ad alimentarmi macrobioticamente.
Purtroppo sono anche molto attratto dai dolci e i tuoi ultimi atricoli mi hanno già eliminare quel poco di zucchero che consumavo!
Una domanda: Miso o Tamari hanno la stessa valenza per la flora batterica? E le quantità (del tipo la punta di un cucchiaino del primo e poche gocce del secondo) sono sufficienti o c'è la possibilità di non raggiungere la dose ideale oppure di eccedere?
Grazie. Francesco Mecozzi
Grazie per i complimenti. Purtroppo non ho potuto approfondire vari punti per non eccedere in lunghezza (come al solito non riesco mai a scrivere articoli brevi e concisi), ma si deve anche capire che questo è solo un blog e non un trattato.
EliminaQuanto a miso e tamari (di solito si consiglia lo shoyu, che è più leggero del tamari), no, non hanno la stessa valenza dal punto di vista di cui ci stiamo occupando.
Il primo è ottenuto dalla fermentazione di soja e sale, cui di solito si aggiunge un cereale, ed è, come ben sai, un patè, quindi solido, e non ha bisogno di pastorizzazione per la conservazione (cui però veniva ugualmente sottoposto una volta, e forse ancora oggi in alcuni casi, probabilmente per questioni di norme relative ai prodotti di importazione).
Il tamari e lo shoyu, cioè quei prodotti conosciuti come "salsa di soja", sono ottenuti con lo stesso procedimento, ma con l' aggiunta di acqua, perchè alla fine del processo di macerazione si prende appunto la parte liquida. Essendo quindi un liquido, la salsa di soja ha bisogno della pastorizzazione per la conservazione. Perciò, pur essendo un prodotto valido per integrare la quota proteica, nonchè come condimento, non serve per migliorare la flora intestinale. Per questo si usa il miso, ma solo quello non pastorizzato, ovviamente (cosa che viene specificata sull' etichetta).
Per la quantità devi tener presente che si tratta di condimenti molto salati e molto yang (la stagionatura è yang), quindi si parla sempre di una punta di cucchiaino da tè al giorno. Se sia sufficiente o meno non posso dirtelo con assoluta sicurezza, perchè è una faccenda molto relativa. Se vuoi dormire sonni tranquilli, ti consiglio perciò di integrare con altri prodotti che hanno la stessa funzione, come gli insalatini.
Ti faccio comunque notare che il tipo di flora intestinale dipende molto anche dal tipo di dieta, e da questo punto di vista chi mangia secondo i criteri della macrobiotica è sicuramente sulla buona strada.
Grazie per la cortese e esaustiva risposta. Volevo farti notare quanto segue.
EliminaDiversi giorni fa ho assistito ad una trasmissione su Rai5 (una serie intitolata "La verità sul cibo") in cui confrontavano 2 gruppi di persone: ad uno somministravano ingenti quantità di yogurt, all'altro ingenti quantità di verdure.
Al termine del periodo le persone del secondo gruppo avevano una flora intestinale più attiva del primo!
Grazie per quest' ulteriore informazione, per cui è il caso di dire "come volevasi dimostrare".
Eliminaciao michele,
RispondiEliminagrazie per il post interessantissimo! avrei una domanda da porti...
ho letto qui http://www.saporie.com/it/doc-s-31-13403-1-sono_arrivate_le_allergie_stagionali_quale_dieta_seguire_per_limitare_i_sintomi.aspx
che il ribes nero ha proprietà antinfiammatorie e antiallergiche, paragonabile quasi al cortisone...
mi confermi questa cosa?
come posso assumerlo per trarne maggiori benefici?
Ciao Filippo,
Eliminagrazie a te.
Ho letto l' articolo che mi hai segnalato. Devo però farti notare che, pur non avendo niente da obiettare sul suo contenuto, dato che la scienza ufficiale non capisce sostanzialmente questi fenomeni di alterata immunità, in questi casi i consigli sono inevitabilmente di tipo sintomatico.
Certo è bene in caso di allergie evitare tutti i cibi che contengono istamina, come formaggio, vino, fragole, cioccolato (mentre ho già qualche dubbio su banane, arance e pomodori, che vengono consigliati), ma queste possono davvero dirsi guarite se si affrontano in profondità.
A questo proposito ti consiglio di leggere attentamente, se non l' hai fatto, la prima parte dell' articolo, e di rileggere eventualmente la seconda, dove mi pare di aver esposto in modo chiaro la questione, e da cui non è difficile trarre le conclusioni.
Per quanto riguarda il ribes nero, posso confermarti che fra le sue varie virtù c'è quella di esercitare un' attività simile a quella del cortisone, e perciò è indicato anche nelle infiammazioni e nelle allergie.
A tale scopo si usano le sue gemme sotto forma di macerato glicerinato, di cui si assumono circa 50 gocce 2 o 3 volte al giorno lontano dai pasti, facendo attenzione a non ingerire troppo velocemente, ma tenendo a contatto il liquido con la mucosa orale sotto la lingua.
Ma per queste cose sarebbe meglio che ti rivolgessi ad un erborista.