Su Internet, si sa, sono tutti "esperti", tutti "tuttologi", ognuno ha la sua verità da comunicare con urgenza al mondo e l' enfasi e l' impegno profusi nella "missione" sono inversamente proporzionali alla disponibilità ad ascoltare altri punti di vista.
Io ne so abbastanza (purtroppo) perchè mi capita frequentemente di imbattermi nell' imbecille di turno che trova da ridire su quello che scrivo o condivido, contrapponendo le sue argomentazioni (spesso semplici affermazioni, luoghi comuni, poco più che opinioni personali) senza però mai preoccuparsi di confutare realmente le mie.
martedì 26 aprile 2016
giovedì 7 aprile 2016
Sindrome da deficit di attenzione e iperattività: non servono farmaci
A completamento del discorso iniziato nel post precedente (Disturbi mentali e del comportamento sempre più diffusi: il cibo influisce?), come annunciato voglio soffermarmi questa volta su un problema molto dibattuto negli ultimi tempi e controverso perchè trattato a mio giudizio in modo disorganico e incompleto.
Si tratta dell' ADHD, che è l' acronimo inglese per indicare il deficit di attenzione spesso associato all' iperattività, un disturbo sempre più frequente nella prima infanzia e che si palesa in tutta la sua gravità specie nell' età scolare.
Si tratta dell' ADHD, che è l' acronimo inglese per indicare il deficit di attenzione spesso associato all' iperattività, un disturbo sempre più frequente nella prima infanzia e che si palesa in tutta la sua gravità specie nell' età scolare.
Iscriviti a:
Post (Atom)