Ricordo ancora una serie di sketch pubblicitari trasmessa tanti anni fa dal mitico "Carosello" televisivo e sponsorizzata da una marca di acqua minerale, che aveva come protagonisti due coetanei sulla quarantina impegnati ogni volta a cimentarsi in una gara o uno sport, al cui termine era sempre lo stesso a fare una magra figura. Al che puntualmente si aggiungeva l' umiliazione di sua moglie, che gli ammoniva spietatamente: "Vergogna, hai quarant' anni e ne dimostri il doppio!". Allora lo sconfitto, non sapendo come giustificarsi, le faceva notare che anche l' avversario aveva 40 anni. Ma la moglie prontamente puntualizzava: "Già, ma lui ne dimostra venti!", dando il merito naturalmente all' acqua che era solito consumare.
E se già a quei tempi (anni '70, per l' esattezza) si riconosceva, o si intuiva, l' importanza della qualità dell' acqua che beviamo per la nostra salute e il nostro benessere, oggi che disponiamo di conoscenze scientifiche ben più avanzate abbiamo dei solidi motivi in più per esserne certi.
E' facile convincersene se solo si pensa che la percentuale d' acqua del nostro corpo oscilla attorno al 70%, ma se è del tutto ovvia l' importanza della sua purezza, condizione ormai utopistica vista l' ubiquitaria presenza di ogni forma di inquinanti, come anticrittogamici e altri veleni chimici e di metalli pesanti provenienti dal suolo e dalle stesse condutture, meno note ed intuitive sono certe sue caratteristiche intrinseche che fanno la differenza tra un' acqua che stimola le nostre funzioni fisiologiche, contribuendo a salute e forma fisica, e un' altra che invece le ostacola, favorendo malattie e invecchiamento.
Ma prima di entrare nel merito, è bene ribadire l' importanza imprescindibile di un parametro fisiologico fondamentale come quello del pH dei nostri fluidi corporei (cioè il grado di acidità o alcalinità), e in particolare quello del sangue, il cui valore dovrebbe essere sempre compreso fra 7,3 e 7,4, indicando una leggera alcalinità, o basicità (tutti i valori inferiori a 7, punto neutro, sono invece acidi).
Ne sa qualcosa (si fa per dire) un certo Sang Whang, che ha scritto un libro in cui dimostra l' importanza di contrastare l' inevitabile presenza di residui acidi nel nostro corpo, essendo proprio questi alla base di tutte le sue principali disfunzioni, nonchè dell' invecchiamento, concetto richiamato dallo stesso titolo, che non potrebbe essere più esplicito e predittivo: "Invertire l' invecchiamento".
Qualcuno potrebbe obiettare che qualcosa di simile si è già sentito a proposito dei radicali liberi, perciò teorie così perentorie e apparentemente contraddittorie possono lasciare perplessi e venir considerate poco attendibili.
In realtà si tratta di concetti del tutto compatibili, essendo tutti i fenomeni del nostro corpo collegati l' uno all' altro.
Sappiamo infatti che l' acidità genera radicali liberi, quindi si tratta in sostanza di vedere le cose da due punti di vista diversi.
Ma perchè si formano questi famigerati acidi?
Certamente una parte di essi è del tutto fisiologica, in quanto prodotto finale del normale metabolismo, ma ciò non costituisce un problema per un organismo sano, il quale provvede a neutralizzarli ed espellerli grazie ad una alimentazione alcalinizzante, alla respirazione, che consente di eliminare l' anidride carbonica contenuta nel sangue sotto forma di acido carbonico, e anche per mezzo dell' urina e del sudore.
In pratica però, ad una situazione ideale quale quella appena descritta, se ne aggiungono moltissime altre in cui la quantità di acidi che si vengono a produrre supera ampiamente la capacità dei suddetti mezzi di eliminazione, e perciò subentra un sistema che si può considerare di emergenza, di cui il nostro organismo è provvidenzialmente fornito: il prelievo di minerali (calcio soprattutto) dai loro depositi ossei, allo scopo di neutralizzare con la loro alcalinità gli acidi presenti nel sangue.
L' omeostasi di quest' ultimo infatti è prioritaria (pena il blocco delle attività vitali cellulari), perciò poco importa se questa va a scapito dell' integrità ossea.
Oggi però le condizioni che obbligano il nostro corpo a ricorrere a questo meccanismo sono diventate la norma, principalmente a causa di un' alimentazione che sembra fatta apposta per sottrarre calcio alle ossa: le proteine animali consumate in quantità mai uguagliate in passato sono infatti fra i maggiori fattori acidificanti, nettamente più di quelle vegetali, a causa della maggiore presenza di aminoacidi solforati. Questo significa chiamare in causa tutti i tipi di carne (pesce compreso), latticini e uova, cui vanno aggiunti eventualmente altri fattori, come l' eccesso di sale contenuto in salumi, formaggi e in molti altri prodotti industriali, i polifosfati aggiunti ai formaggi ed altri additivi chimici quasi sempre presenti in prodotti industriali.
Non sono da meno zucchero e cereali raffinati (anche quelli integrali sono acidificanti, ma molto meno rispetto ai cibi animali). Particolarmente deleterie sono poi le bibite industriali, in quanto, oltre al fatto che, quando assunto in forma liquida, lo zucchero viene assorbito più velocemente (e le quantità contenute in queste bevande sono sempre insospettabilmente elevate), sono in esse presenti acido fosforico ed altri additivi acidificanti.
Sorvolando su tutte le possibili conseguenze di tutto ciò, a completare il quadro bisogna ricordare altri fattori non alimentari che influiscono sul nostro equilibrio acido/basico, come l' attività fisica, la respirazione e lo stato d' animo: un' attività fisica moderata ma costante contribuisce ad una condizione alcalina, come pure emozioni positive, mentre la sedentarietà, o all' opposto attività stressanti, specie se in presenza di insufficiente respirazione, nonchè stati d' animo come depressione, odio, rabbia ed altri sentimenti negativi hanno l' effetto contrario.
Non c'è dubbio però che ciò che introduciamo nel nostro corpo sotto forma di alimenti e bevande rappresenta un elemento basilare, in quanto costituisce la materia prima che rende possibili tutte le nostre funzioni. L' acqua dunque, in quanto costituente principale di alimenti e bevande, svolge un ruolo fondamentale in tutto questo.
La prossima volta vedremo quali sono i requisiti di un' acqua ideale, che le comuni acque potabili, comprese le minerali, sono ben lontane dal soddisfare, e come, nonostante tutto, possiamo ottenerli grazie alla più avanzata tecnologia.
Michele Nardella
E se già a quei tempi (anni '70, per l' esattezza) si riconosceva, o si intuiva, l' importanza della qualità dell' acqua che beviamo per la nostra salute e il nostro benessere, oggi che disponiamo di conoscenze scientifiche ben più avanzate abbiamo dei solidi motivi in più per esserne certi.
E' facile convincersene se solo si pensa che la percentuale d' acqua del nostro corpo oscilla attorno al 70%, ma se è del tutto ovvia l' importanza della sua purezza, condizione ormai utopistica vista l' ubiquitaria presenza di ogni forma di inquinanti, come anticrittogamici e altri veleni chimici e di metalli pesanti provenienti dal suolo e dalle stesse condutture, meno note ed intuitive sono certe sue caratteristiche intrinseche che fanno la differenza tra un' acqua che stimola le nostre funzioni fisiologiche, contribuendo a salute e forma fisica, e un' altra che invece le ostacola, favorendo malattie e invecchiamento.
Ma prima di entrare nel merito, è bene ribadire l' importanza imprescindibile di un parametro fisiologico fondamentale come quello del pH dei nostri fluidi corporei (cioè il grado di acidità o alcalinità), e in particolare quello del sangue, il cui valore dovrebbe essere sempre compreso fra 7,3 e 7,4, indicando una leggera alcalinità, o basicità (tutti i valori inferiori a 7, punto neutro, sono invece acidi).
Ne sa qualcosa (si fa per dire) un certo Sang Whang, che ha scritto un libro in cui dimostra l' importanza di contrastare l' inevitabile presenza di residui acidi nel nostro corpo, essendo proprio questi alla base di tutte le sue principali disfunzioni, nonchè dell' invecchiamento, concetto richiamato dallo stesso titolo, che non potrebbe essere più esplicito e predittivo: "Invertire l' invecchiamento".
Qualcuno potrebbe obiettare che qualcosa di simile si è già sentito a proposito dei radicali liberi, perciò teorie così perentorie e apparentemente contraddittorie possono lasciare perplessi e venir considerate poco attendibili.
In realtà si tratta di concetti del tutto compatibili, essendo tutti i fenomeni del nostro corpo collegati l' uno all' altro.
Sappiamo infatti che l' acidità genera radicali liberi, quindi si tratta in sostanza di vedere le cose da due punti di vista diversi.
Ma perchè si formano questi famigerati acidi?
Certamente una parte di essi è del tutto fisiologica, in quanto prodotto finale del normale metabolismo, ma ciò non costituisce un problema per un organismo sano, il quale provvede a neutralizzarli ed espellerli grazie ad una alimentazione alcalinizzante, alla respirazione, che consente di eliminare l' anidride carbonica contenuta nel sangue sotto forma di acido carbonico, e anche per mezzo dell' urina e del sudore.
In pratica però, ad una situazione ideale quale quella appena descritta, se ne aggiungono moltissime altre in cui la quantità di acidi che si vengono a produrre supera ampiamente la capacità dei suddetti mezzi di eliminazione, e perciò subentra un sistema che si può considerare di emergenza, di cui il nostro organismo è provvidenzialmente fornito: il prelievo di minerali (calcio soprattutto) dai loro depositi ossei, allo scopo di neutralizzare con la loro alcalinità gli acidi presenti nel sangue.
L' omeostasi di quest' ultimo infatti è prioritaria (pena il blocco delle attività vitali cellulari), perciò poco importa se questa va a scapito dell' integrità ossea.
Oggi però le condizioni che obbligano il nostro corpo a ricorrere a questo meccanismo sono diventate la norma, principalmente a causa di un' alimentazione che sembra fatta apposta per sottrarre calcio alle ossa: le proteine animali consumate in quantità mai uguagliate in passato sono infatti fra i maggiori fattori acidificanti, nettamente più di quelle vegetali, a causa della maggiore presenza di aminoacidi solforati. Questo significa chiamare in causa tutti i tipi di carne (pesce compreso), latticini e uova, cui vanno aggiunti eventualmente altri fattori, come l' eccesso di sale contenuto in salumi, formaggi e in molti altri prodotti industriali, i polifosfati aggiunti ai formaggi ed altri additivi chimici quasi sempre presenti in prodotti industriali.
Non sono da meno zucchero e cereali raffinati (anche quelli integrali sono acidificanti, ma molto meno rispetto ai cibi animali). Particolarmente deleterie sono poi le bibite industriali, in quanto, oltre al fatto che, quando assunto in forma liquida, lo zucchero viene assorbito più velocemente (e le quantità contenute in queste bevande sono sempre insospettabilmente elevate), sono in esse presenti acido fosforico ed altri additivi acidificanti.
Sorvolando su tutte le possibili conseguenze di tutto ciò, a completare il quadro bisogna ricordare altri fattori non alimentari che influiscono sul nostro equilibrio acido/basico, come l' attività fisica, la respirazione e lo stato d' animo: un' attività fisica moderata ma costante contribuisce ad una condizione alcalina, come pure emozioni positive, mentre la sedentarietà, o all' opposto attività stressanti, specie se in presenza di insufficiente respirazione, nonchè stati d' animo come depressione, odio, rabbia ed altri sentimenti negativi hanno l' effetto contrario.
Non c'è dubbio però che ciò che introduciamo nel nostro corpo sotto forma di alimenti e bevande rappresenta un elemento basilare, in quanto costituisce la materia prima che rende possibili tutte le nostre funzioni. L' acqua dunque, in quanto costituente principale di alimenti e bevande, svolge un ruolo fondamentale in tutto questo.
La prossima volta vedremo quali sono i requisiti di un' acqua ideale, che le comuni acque potabili, comprese le minerali, sono ben lontane dal soddisfare, e come, nonostante tutto, possiamo ottenerli grazie alla più avanzata tecnologia.
Michele Nardella
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Esiste una popolazione mondiale che in virtù della qualità dell'acqua che beve ha una superiore aspettativa di vita in qualità e quantità?
RispondiEliminaNon dispongo di statistiche a riguardo, ma per quello che ne so, una popolazione che deve in buona parte le sue eccezionali condizioni di salute e longevità alla qualità dell' acqua che irriga il territorio in cui vive è quella degli Hunza, che abita la regione omonima situata in una zona montuosa del Pakistan.
EliminaLe acque, oltre a provenire da una zona presumibilmente incontaminata, sono particolarmente ricche di minerali ed oligoelementi, in quanto provengono da ghiacciai che ricoprono le montagne, che erodono portando con sè, appunto, i loro minerali.
Se a questo si aggiunge una dieta frugale e naturale a base di vegetali e pochissimo cibo animale, attività fisica intensa e vita sana, si può capire l' eccezionale numero di ultracentenari che gli Hunza possono vantare.
In tempi più recenti, tuttavia, con la colonizzazione da parte della civiltà occidentale, anche loro hanno purtroppo conosciuto un certo declino.
Invertire l'invecchiamento è possibile sono molto più giovanile, forte e in salute ora di 10 anni fa. Salute, alimentazione, ringiovanimento sono anni che punto a migliorare questa conoscenza. Per ora non ho trovato informazioni più verosimili, olo-scientifiche , condivisibili e illuminanti di un testo gratuito su internet:
RispondiEliminaquesto: http://specieumanaprogetto3m-nuovaedizione.blogspot.it/
una bella pillolona rossa per chi se la regala. Addio
Post chiaro ed ineccepibile. Grazie
RispondiEliminaFrancesco Mecozzi
Grazie a te, Francesco, mio fedelissimo.
Eliminaciao michele,
RispondiEliminascopro solo ora il tuo blog, che trovo moolto interessante. Ti scrivo qui perchè non ho trovato una tua mail qui sul blog. Posso riportare un tuo articolo sul mio blog, ovviamente introducendolo in 2 righe e linkando il tuo blog? queste info sono da diffondere ass :) questo è il mio blog: Ecchi Natural Halo
http://naturalmente-belli.blogspot.it
ciao Elena
Ciao Elena,
Eliminami fa immenso piacere quello che dici, e perciò non posso che ringraziarti.
Hai fatto benissimo a scrivere nella sezione dei commenti, anzi, se c'è una cosa di cui mi lamento è la scarsa partecipazione dei miei lettori, dato che un blog dovrebbe servire a stabilire un contatto tra chi scrive e chi legge. Comunque ti dò anche l' indirizzo di posta del mio blog, che è: michelenardella@bluperla.com, ma è sufficiente andare all' indirizzo del mio sito, www.ilmioblogolistico.it, dove nella home page c'è una voce per chi vuole contattarmi in privato.
Certo che puoi riportare tutto quello che vuoi sul tuo blog, ci mancherebbe... , anzi, non chiedo di meglio!
Grazie ancora e non mancherò di far visita al tuo blog.
Ciao! E fatti sentire ancora.
interessantissimo,come sempre i tuoi post..!
RispondiEliminaGrazie, il prossimo lo dovrebbe essere ancora di più.
EliminaScusate ma sta' storia acido/basico non la mando giù. Il corpo non è mai acido o basico perché ci sono meccanismi tampone nel sangue che lo regolano ( i bicarbonati). Se ciò avviene, come in certe malattie gravi, cadiamo malati è rischiamo di morire. Il nostro PH e sempre lo stesso 7,30-7,45 può variare di un decimo per un paio d'ore ma poi si ristabilizza. Si dice che col tempo si perdono questi tamponi e si va quindi ad essere sempre piu acidi. Quindi beviamo "acqua acida" (nel corpo diventa basica!) è il gioco è fatto. Troppo facile!? Non credo personalmente comunque sia questa la causa del vero processo dell'invecchiamento. Secondo me è al contrario; invecchiando.. si perdono i meccanismi tampone che regolano il PH e quindi questo sicuramente facilità invecchiamento. A mio parere l'invecchiamento e multi fattoriale cioè più cause che si accavallano. Cento anni fa la vita media era 60 anni, ora è 83 perché? primo posto è sicuramente l'alimentazione mangiamo meglio, più proteine (allora pochissima carne per i poveri) e pasti più completi e acqua più pulita. Maggiore igiene e istruzione e in fine la cura di certe malattie infettive allora incurabili e l'abbassamento dei morti nel parto o di pochi mesi o anni. Oggi ce ancora molto da fare per invecchiare meno: togliere fumo, alcol , educazione e prevenzione dei lavori pericolosi e dannosi che nuocciono alla salute(ma a qualcuno darebbe fastidio), educazione culinaria e orto molecolare a tavola ( a patto che si dica la verità. Ma a qualcuno darebbe fastidio), curare veramente le malattie e non i sintomi come oggi!! (ma a qualcuno gli "dà" fastidio), togliere ogni sorta di inquinamento possibile nell'aria, acqua e cibo, per completare il quadro l'intervento della scienza per sapere come e quali sono i veri meccanismi dell'invecchiamento: Telomeri che si accorciano dentro ad ogni cellula "orologio biologico" non ne parlano più (Bufalata?) o forse sono le radiazioni naturali che assorbiamo fin dalla nascita? o puro decadimento nutritivo che si accumula nel tempo? oppure tutte insieme? Chissà se ci penseranno, o gli daranno fastidio a pensarci...
RispondiEliminaE' vero, l' invecchiamento ha molteplici cause, ma molte di queste alla fin fine si traducono comunque in uno squilibrio del nostro pH.
RispondiEliminaE' anche vero che il nostro corpo è naturalmente dotato di meccanismi omeostatici che riportano il pH nei limiti fisiologici, ma questi non agiscono in modo istantaneo per cui una certa esposizione a fattori relativamente acidi c'è sempre. Insomma i meccanismi omeostatici servono solo a tamponare gli squilibri più grossolani in casi di emergenza, che diversamente porterebbero alla morte, ma non a garantirci la vera salute.