giovedì 6 dicembre 2012

Impariamo a conoscere le erbe (seconda parte)

Prima di spendere qualche parola sull' ebook "A qualcuno piace selvatico",  cui accennavo nella prima parte, vorrei riprendere il breve discorso sulla fitoterapia, o più in generale sui rimedi naturali, per concludere con una considerazione sulla differenza fra l' uso di questi nell' antica tradizione orientale e quello secondo l' approccio scientifico moderno.

Non si tratta di soddisfare una semplice curiosità folkloristica, ma di un particolare che evidenzia la differente impostazione dei due metodi, e che dovrebbe illustrare bene i vantaggi di un approccio olistico.


Sappiamo che nella farmacologia scientifica spesso si procede individuando un principio attivo che già esiste in natura (per esempio in una pianta), e si utilizza quello, assieme ad eccipienti, nella formulazione di un farmaco, che risulta pertanto da sintesi artificiale.

In tal modo si può agire su di un sintomo con efficacia e rapidità, ma senza tener conto della condizione del paziente nel suo complesso, al quale lo stesso problema potrebbe presto o tardi ripresentarsi, per non parlare di possibili effetti collaterali.

Ben diverso è invece l' approccio secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), che non prende in considerazione solo i principi attivi, ma tutti i componenti della pianta, che conferiscono al preparato medicinale un effetto meno immediato e spettacolare, ma più equilibrato, grazie alla loro sinergia d' azione e all' effetto modulante sui principi attivi.

Inoltre, aspetto non meno importante, nella scelta del medicinale si tiene conto non solo dei sintomi, ma della condizione e della costituzione del paziente.

Non è infrequente infatti che due pazienti con gli stessi sintomi si vedano prescrivere due rimedi differenti. Basti pensare che per il mal di testa, ad esempio, esistono non meno di 27 infusi diversi.

Come si vede, siamo ben lontani dall' omologazione che contraddistingue l' approccio nella medicina occidentale moderna.


Il mitico imperatore Shen Nung, cui si attribuisce il primo trattato di erboristeria cinese

C'è un caso di cui  parla Naboru Muramoto, noto esperto in fitoterapia e medicina cinese e seguace di Ohsawa, nel suo famoso libro "Il Medico di Sè Stesso", che esemplifica perfettamente questo concetto.

Un suo anziano paziente di Los Angeles, che soffriva di incontinenza urinaria (disturbo tipicamente yin), dopo aver assunto per una settimana tè hachimigan, che comprende otto ingredienti, fra cui il bushi (erba molto yang), cominciò a star decisamente meglio. Nel frattempo sua sorella, una donna di costituzione molto yang che viveva con lui, si mise a consumare anche lei lo stesso tè, forse pensando di poterne beneficiare a sua volta, e così sperimentò presto dei terribili mal di testa, che le passarono solo dopo aver assunto un altro apposito infuso, consigliatole dallo stesso Muramoto.

Passando adesso all' ebook "A qualcuno piace selvatico", che mi ha dato l' ispirazione a scrivere questi due post, bisogna subito precisare che non è esattamente un trattato di fitoterapia, e tantomeno pretende di sostituirsi al medico.

Esso si prefigge solo  di fornire tutte le informazioni relative alle più diffuse e usate erbe nostrane, per quanto concerne le loro proprietà, le loro indicazioni nei vari problemi di salute, e perfino il loro uso in cucina. Inoltre fornisce  indicazioni, corredate da una serie di splendide foto a colori, per poterle riconoscere, per chi volesse andarsele a cercare nel loro habitat naturale.

L' opera si compone di tre moduli: un ebook fotografico, in cui ognuna delle 16 erbe trattate è riprodotta in più foto che ritraggono varie parti della pianta;

un ebook con schede tecniche relative alle suddette erbe, e precisamente: bardana, biancospino, cardo mariano, cicoria, malva, melissa, menta, ortica, papavero, parietaria, piantaggine, robinia, rosa canina, sambuco, tarassaco e trifoglio.

Ogni scheda, oltre a descrivere le proprietà della pianta cui si riferisce, indica anche i luoghi dove trovarla e quali parti utilizzare.

A completare l' ebook c'è poi un ricettario che illustra come utilizzare queste erbe per fare marmellate, liquori, minestre, insalate, torte, frittate, crocchette, frittelle ecc.

Infine un video-documentario della durata di più di mezz'ora in cui Anna Bononcini, la curatrice dell' opera, una naturopata diplomata titolare di una erboristeria nel modenese, sullo sfondo di una rigogliosa, verdeggiante natura, ci parla più in dettaglio di ognuna delle erbe trattate, raccontandoci anche  particolari storici, aneddoti e leggende.

Devo rilevare però che sono rimasto sconcertato dalla parte culinaria dell' opera, appena accortomi che tutte le ricette sono all' insegna del più schietto conservatorismo gastronomico.

Il suo passato di cuoca professionista, prima di dedicarsi all' erboristeria, deve aver avuto un peso determinante per l' autrice emiliana (e anche questo particolare la dice lunga), evidentemente non addentrata in un discorso salutistico a 360 gradi.

Conoscendo le idee dell' editore dell' ebook, Amos Boilini, e il suo impegno nel divulgarle, gli ho segnalato quella che mi sembrava un' incongruenza, e lui mi ha promesso che rimedierà a questa "svista", apportando quanto prima le opportune modifiche.

Comunque, per chi sa come sostituire vantaggiosamente zucchero, burro, parmigiano e carne, non dovrebbe essere un problema.

Impara a riconoscere le piante con il nuovo corso A QUALCUNO PIACE SELVATICO!

Michele Nardella


4 commenti:

  1. Ciao,
    mi fa molto piacere la versatilità e l'impegno che manifesti nello studio e nella divulgazione delle informazioni. Avere il parere di altre persone che leggono le stesse cose, soprattutto ben preparate come te, è molto di aiuto a chi, giovane e inesperta, sebbene più esperta di molti, purtroppo, ha bisogno ancora di una guida!
    Anche io avevo trovato "poco salutari" alcune ricette, ma mi astengo sempre dall'esprimere opinioni essendo meno preparata di molti... tutt'al più nel privato commento una ricetta apportando le mie personali modifiche.

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    1. Grazie per la stima, sei sempre molto gentile (suppongo tu sia la stessa Sara che ha scritto altre volte), ma, credimi, anch'io ho bisogno di una guida.
      Io cerco di trasmettere solo quelle conoscenze su cui non nutro dubbi, cercando di non superare mai i miei limiti, e se sembro "ben preparato", come dici tu, è solo perchè il livello medio di consapevolezza nel campo di cui mi occupo è molto basso.
      Quanto alla mia "critica" all' opera da me recensita, mi sembrava doveroso segnalare quella pecca per onestà nei confronti di chi decide di acquistarla.

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  2. Ciao Michela,
    sono l'amministratore del sito: www.farmacistionline.net e vorrei contattarti in privato ma nn so come fare dato che non ce nessun modulo di contatto sul tuo blog. Contattaci appena puoi. Grazie e complimenti per il blog.
    A presto.

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    1. Grazie a te.
      Se vai sul sito www.ilmioblogolistico.it, vedrai che nella prima pagina, dove c'è la mia presentazione, nella barra in alto, subito sotto l' intestazione, c'è, fra le altre voci, "e-mail".
      Devi cliccare lì, se vuoi farmi una comunicazione privata.
      Tieni presente però che non sono un erborista.
      Nell' attesa che tu ti rifaccia vivo, proverò anch'io a cercarti sul tuo sito appena ho un minuto libero, e vediamo chi arriva primo.

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