venerdì 31 luglio 2015

Il cibo dell' uomo secondo Berrino

"Berrino, il Campbell italiano" o "Campbell, il Berrino americano"?

Beh, di certo quando si tratta dell' ormai conosciutissimo Prof. Franco Berrino si parla di una delle più prestigiose personalità internazionali che il mondo scientifico possa vantare.

Ebbene, se qualcuno si fosse chiesto come mai uno scienziato di tale caratura  non avesse ancora scritto la sua "Bibbia" sul cibo (come ha fatto Colin Campbell, il suo più famoso collega, col suo mitico "The China Study" e tanti altri) adesso avrà pane (integrale, ovviamente) per i suoi denti perchè è da poco disponibile la sua ultima fatica, "Il Cibo dell'Uomo". 

Di lui eravamo finora abituati a leggere articoli sparsi nei vari siti web e l' avevamo apprezzato in tanti video per la sua capacità di sintetizzare concetti rivoluzionari in modo semplice e comprensibile a tutti senza censure nè ambiguità (piuttosto comuni nel mondo dell' informazione ufficiale quando si tratta di alimentazione) ma, a parte un opuscolo dal titolo "Alimentare il benessere" (una raccolta di articoli dedicati principalmente al cancro),  un vero libro completo che potesse considerarsi la summa della sua visione  sul cibo e le sue implicazioni sociali e filosofiche finora non si era visto.

Benvenuto dunque, visto che, come lui stesso dice nella prefazione, di libri di nutrizione sul mercato ce ne sono una miriade, ma quelli davvero validi sono pochissimi perchè nella maggior parte dei casi sostengono teorie supportate da informazioni parziali o non aggiornate o discutibili nella loro interpretazione, essendo ognuno convinto di avere una verità assoluta da comunicare al mondo.

E sì, questo era proprio il libro che ci voleva, e non sorprendono dunque le analogie con altri due libri  fra i più recenti che avevo già apprezzato  proprio perchè per motivi simili si pongono anch' essi  fuori dal coro: "Whole - Integrale e Vegetale" e "Il Piano Campbell".

Ma al di là dell' indiscutibile alta qualità delle informazioni scientifiche su cui "Il Cibo dell' Uomo" si basa (le più complete, affidabili ed aggiornate), la sua importanza si capisce in tutta la sua enorme portata solo se si illustrano gli  annosi paradossi che affliggono  il sistema sanitario, i governi e l' intera società in tema di salute e alimentazione.

Ed è quello che Berrino evidenzia nel denunciare spietatamente  l' arretratezza di idee e l' insensibilità di istituzioni e degli stessi medici e scienziati pieni di pregiudizi e conflitti d' interesse rispetto alle più avanzate, rivoluzionarie conoscenze scientifiche, che imporrebbero un cambiamento di paradigma e una politica di prevenzione più che di semplice intervento. Basti pensare alle mense scolastiche, dove si propinano diete che candidano i più giovani all' obesità (con tutti gli annessi e connessi) e alle allergie, e agli ospedali dove si servono proprio i cibi che fanno ammalare.

Perciò questo libro si prefigge in primo luogo di contribuire a colmare il divario fra conoscenze scientifiche e consapevolezza sociale e istituzionale, riunendo e mettendo a disposizione in modo sintetico e pratico informazioni disperse in tantissime pubblicazioni spesso accessibili ai soli addetti ai lavori, sfatando anche miti che ancora sopravvivono persino nell' ambiente medico. Ciò implica poter più facilmente smascherare gli immancabili ciarlatani prezzolati dall' industria o semplicemente ignoranti.

Le informazioni sono tuttavia fruibili anche da parte di chi non ha una specifica cultura medica (il contenuto più strettamente tecnico è sporadico e può essere saltato senza pregiudicare la comprensione del discorso), per cui il libro si rivela un' ottima guida per chiunque sia interessato ad ampliare le proprie conoscenze in fatto di cibo e salute. In particolare per i malati, per chi vuol prevenire recidive, per chi assiste malati gravi, per chi diffida (giustamente) delle informazioni che passano la stampa e la TV, per i genitori preoccupati di come inculcare buone abitudini ai loro figli, ma anche per erboristi, farmacisti, chi gestisce negozi di alimenti biologici e, perchè no, medici (perfettamente ignoranti in materia, come si sa, e per far capire quanto poco sia considerata la nutrizione in ambito accademico basti sapere che "Scienza della Nutrizione" è un esame complementare alla Facoltà di Medicina, o almeno lo era quando io la frequentavo).

Ma l' asso nella manica del libro in questione è l' aver saputo individuare un collegamento tra l' orizzonte delle conoscenze scientifiche  oggi raggiunto e l' antica sapienza filosofico-scientifica patrimonio dell' umanità ingiustamente ignorata o snobbata, nonchè le tradizioni alimentari della maggior parte dei popoli. Berrino insiste sull' importanza di rivalutare quelle antiche conoscenze proprio perchè pienamente suffragate dalle scoperte scientifiche moderne, le quali senza una visione olistica non possono essere comprese, apprezzate e utilizzate in tutta la loro portata.

Per esempio è ormai noto che le più significative patologie attuali hanno alla base alcuni punti cardini in comune (infiammazione, resistenza insulinica, fattori di crescita ecc.), a loro volta collegati ad un preciso modello dietetico, ma se ci si limita ad analizzare la relazione tra specifiche sostanze nutrienti e le varie malattie non si può giungere alle stesse conclusioni. 

Non a caso in questo libro disseminato di massime di pensatori più o meno noti l'autore cita spesso la macrobiotica (alla quale sono dedicati addirittura due interi capitoli) indicandola implicitamente come l' approccio più completo e coerente al cibo e alla vita equilibrata, un approccio, come oggi si suole spesso dire, a 360 gradi (ma l'espressione in questo caso è usata con piena cognizione di causa) in quanto trascende i limiti intrinseci del metodo scientifico aggiungendo all' analisi (riduttiva, frammentaria e dispersiva) la necessaria sintesi. Perchè  la natura, la salute e tutta la realtà sono sintesi, e non astrazione analitica, in quanto risultato di un' infinità di fattori ponderabili e non.

Come  non è un caso che sia proprio di Berrino la prefazione di un altro eccellente libro, "Il Grande Libro dell' Ecodieta", di Carlo Guglielmo, uno fra i più brillanti esperti   e pioniere assieme a pochissimi altri della macrobiotica in Italia (che ho avuto anche la fortuna di conoscere personalmente).

tratto dal libro "Il Cibo dell' Uomo"

Da questo punto di vista considero Berrino una buona spanna più avanti rispetto a tutti gli altri nutrizionisti, compreso Campbell, il quale,  pur propugnando vigorosamente il punto di vista olistico, di fatto non lo applica appieno, rimanendo sostanzialmente ancorato al paradigma scientifico di cui egli stesso denuncia i limiti.

Del resto ho già parlato in altre occasioni delle incongruenze del ricercatore americano, troppo focalizzato, a mio giudizio, nella sua crociata epurativa della dieta moderna da ogni traccia di cibo animale, come fosse la causa di tutti i mali del mondo.

Più flessibile invece Berrino, e soprattutto più attento ad ogni altro aspetto della dieta e dello stile di vita.

In sintesi ciò che emerge da quest' opera è una visione fosca dell' attuale realtà sociale ma non priva di incoraggianti spiragli di luce e di speranza. E' vero, la prevenzione non paga, come la stessa esperienza di Berrino nel suo rapporto con le istituzioni tristemente insegna, e a pensarla così non sono solo gli istituti privati ma anche quelli statali; nè i politici si dimostrano più sensibili e lungimiranti, incapaci come sono di vedere al di là delle scadenze elettorali e dei loro conflitti di interesse. Ma se da governi e istituzioni non c'è da aspettarsi alcun vero cambiamento, molto possiamo fare noi gente comune, perchè abbiamo un potere ancora più forte di quello di chi ci governa, il potere del nostro esempio, di divulgare (si pensi solo ad internet), ma soprattutto di indirizzare con le nostre scelte le politiche della nostra società.

Ed è questo l' appello che Berrino lancia a chi lo legge, fiducioso del fatto che oggi ci sono sempre più persone interessate al suo discorso, gente comune che si interroga su tante contraddizioni in tema di cibo e desiderosa di sapere di più. Bisogna dunque incoraggiare questa tendenza perchè l' unico antidoto all' ignoranza, la cupidigia e l'arroganza, cioè i tre veleni causa di tutti i mali, secondo un concetto buddista che Berrino evidentemente ha fatto suo, è la consapevolezza e l' assunzione di responsabilità.

Insomma questo piccolo grande uomo non è solo un ricercatore straordinario, ma persona di grande cultura e saggezza e al contempo umile. E se a tutto questo (che non è poco) si aggiunge che sa anche scrivere (sapendo usare fra l' altro l' arma dell' ironia, ma sempre con discrezione ed eleganza) ed emana una spontanea carica di simpatia (tutte qualità importanti per una efficace comunicazione), allora avremo individuato in lui il paladino ideale per una causa in cui sempre più persone credono.

Lui ha fatto egregiamente la sua parte; adesso tocca a noi.

 

Michele Nardella

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4 commenti:

  1. Il tuo commento è esauriente al punto che acquisterò il libro. Buona giornata!

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    1. Grazie Giancarla, sono sicuro che lo troverai fantastico.
      Non mi resta allora che augurarti una buona lettura.

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  2. Che tristezza leggere "Del resto ho già parlato in altre occasioni delle incongruenze del ricercatore americano, troppo focalizzato, a mio giudizio, nella sua crociata epurativa della dieta moderna da ogni traccia di cibo animale, come fosse la causa di tutti i mali del mondo."
    Quanta ignoranza ancora c'è in tema alimentare (e spero sia ignoranza e non malafede)!
    Come se l'anatomia del corpo umano e il suo apparato digerente siano allo stesso tempo come quelli dei carnivori, dei semivori, degli erbivori, dei granivori e dei frugivori.
    Studiare un po' di anatomia comparata, no, eh?

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    1. Forse sarebbe meglio avere un pò di umiltà e che fossi tu a documentarti senza pregiudizi e a studiare da fonti serie usando la testa, prima di criticare per partito preso.
      Ti faccio notare che proprio in questo post ho parlato delle tre cause di tutti i mali del mondo, e fra queste c'è, guarda un pò, proprio l' arroganza che, come dice lo stesso Berrino, è la più subdola e difficile da combattere.

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