venerdì 9 ottobre 2015

Morbo di Crohn e altre condizioni infiammatorie intestinali: la drammatica storia di Virginia Harper e la sua sbalorditiva guarigione

Virginia M. Harper
Proprio qualche settimana fa si è tenuto presso il Kushi Institute del Massachusetts un eccezionale seminario di sette giorni incentrato sulle patologie a sfondo irritativo del tratto digerente, generalmente caratterizate da infiammazione, e condotto da Virginia M. Harper, un personaggio che la sa lunga sull' argomento, come vedremo fra poco.

Si tratta di condizioni che, per motivi in parte immaginabili, sono oggi sempre più diffuse, tanto che perfino i bambini, una volta pressochè immuni fino a qualche decennio fa, non di rado ne soffrono.

Di questa categoria di patologie le forme più note sono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Non è sempre facile distinguerle l' una dall' altra perchè si presentano con sintomi   variabili e  molto simili la cui  origine risiede appunto in uno stato infiammatorio cronico che può interessare, nel caso del morbo di Crohn, non solo l' intestino, ma tutto il tubo digerente (anche se più frequentemente ad essere colpite sono la parte terminale dell' intestino tenue o il colon, oppure entrambi), mentre nella colite ulcerosa sono solo il retto e il colon ad essere interessati con alterazioni negli strati superficiali della parete intestinale, contrariamente al morbo di Crohn in cui è colpito tutto lo spessore della stessa.

I sintomi di queste malattie, che hanno un decorso caratterizzato da fasi alterne di attacchi acuti e periodi di relativo benessere, consistono in dolori e crampi all' addome, diarrea con o senza sanguinamento e muco, gonfiore intestinale, nausea, talvolta febbre, inappetenza, malassorbimento dei nutrienti e conseguente malnutrizione, anemia, dimagrimento e malessere generale. Nei casi più gravi possono verificarsi stenosi (restringimento) della parete intestinale, formazione di fistole e ascessi dovuta ad ulcerazioni della mucosa fino a  coinvolgimento extra-intestinale con artrite, disturbi dermatologici e oculari ed altro.

E a proposito di stenosi è bene tener presente che una dieta ricca di fibre non è opportuna in questi casi, non solo per non stimolare eccessivamente delle mucose già irritate, ma anche perchè, specie se si tratta di fibre lunghe e robuste come quelle contenute in certi ortaggi, come carciofi, finocchi, porri ecc.,  queste possono portare ad occlusione in caso di morbo di Crohn, a causa dei restringimenti del tubo digerente possibili in ogni suo tratto, come abbiamo appena detto.

Analoga ai suddetti disturbi intestinali merita una menzione per la sua grande diffusione (negli Stati Uniti ne soffre un adulto su cinque e in Europa non siamo messi tanto meglio) la sindrome del colon irritabile (o colite spastica, a volte indicata con l' acronimo IBS, che sta per "Irritable Bowel Syndrome"), pur non essendo propriamente a sfondo infiammatorio.

E' quasi superfluo ricordare che la medicina ufficiale possiede poche certezze circa le cause di questa categoria di patologie e i trattamenti a base di antinfiammatori ed interventi chirurgici nei casi più gravi sono sintomatici e non risolutivi. Sono stati invocati fra le possibili cause  virus,  non meglio precisati fattori ambientali e genetici, iperpermeabilità intestinale, ma la teoria più accreditata è quella di una inopportuna reazione di tipo autoimmune (del resto perfettamente compatibile con la presenza dell' iperpermeabilità intestinale, condizione oggi molto comune).  Nel  caso poi della sindrome del colon irritabile, non potendosi rilevare alterazioni di tipo organico, c'è una spiccata tendenza da parte dei medici più tradizionali a considerarla di origine psico-somatica. In effetti stress e stimoli emotivi possono scatenare o facilitare attacchi nei soggetti che ne soffrono e aggravare la condizione, ma non sono da considerare la causa determinante. E' la scienza più aggiornata a fornirne le prove, come asserisce Mark Hyman, medico alternativo tra i più preparati e famosi negli USA, indicando in condizioni organiche come intolleranze alimentari, disbiosi intestinale, carenza di enzimi digestivi, presenza di parassiti, deficienza di zinco o magnesio o intossicazioni da metalli pesanti le possibili cause di questo disturbo così frequente.

Ma il problema fondamentale in questo genere di patologie per la medicina ufficiale è che, non trovando una relazione diretta e immediata tra specifici alimenti e lo scatenamento dei sintomi, è portata ad escludere il ruolo determinante della dieta nel suo insieme, non comprendendo per i suoi limiti intrinseci l' effetto stressante a lungo termine sulla parete del tratto digerente di alimenti eccessivamente contrattivi (carni rosse stagionate e quasi tutti i cibi animali, cibi salati, troppo cotti o secchi), come di quelli troppo espansivi (zucchero e comuni dolciumi, bevande gassate e industriali, succhi di frutta, molti tipi di frutta, yogurt industriali, solanacee, alcolici, caffè e droghe) e il loro effetto combinato.

E' invece proprio questo aspetto prettamente energetico che viene preso in considerazione dalla macrobiotica (e ignorato da altri approcci dietetici), assieme al ripristino della normale permeabilità intestinale e di condizioni favorevoli ad un sano e ottimale ecosistema intestinale, e che può dare una soluzione completa e definitiva a questo genere di problemi, come dimostrano innumerevoli casi di guarigione.

Fra questi uno dei più eclatanti in assoluto è appunto quello della sig.ra Virginia Harper che ha raccontato la sua odissea durata otto anni sul "One Peaceful World Journal" (primavera 1995).

Tutto ebbe inizio all' età di 14 anni con dolori alla parte destra dell' addome e conseguente inutile rimozione dell' appendice. Ma ai dolori che perduravano e si intensificavano si aggiunsero presto altri disturbi, come senso di svenimento, vertigini e una debolezza che si estendeva dalla spalla destra fino alla mano al punto da essere costretta a periodici ricoveri ospedalieri, almeno due volte all' anno. A 19 anni le venne un ictus dovuto ad un blocco alla carotide destra che le procurò una temporanea paralisi della parte destra del corpo e perdita della parola e che la costrinse a prendere farmaci, fra cui il Prednisone,  e a subirne i pesanti effetti collaterali, e senza che nessuno sapesse dirle di che malattia si trattasse e quale ne fosse la causa.

Al culmine di questo calvario, quando al progressivo peggioramento dei soliti sintomi si aggiunsero emicrania, costipazione alternata a diarrea sanguinolenta con grave calo ponderale fino ad essere ricoverata d' urgenza in ospedale debilitata per la perdita di sangue, finalmente le fu diagnosticata una rarissima forma del morbo di Crohn, data la concomitanza, non casuale, dell' arterite di Takayasu, anche questa ritenuta una malattia autoimmune. Pensate che a tutt' oggi sono stati documentati in tutto il mondo solo 28 casi di soggetti che presentano entrambe le malattie. 

La diagnosi tuttavia non cambiò sostanzialmente le modalità di cura che si rivelarono altrettanto fallimentari. Così, quando Virginia si convinse che non poteva esserci soluzione alle sue tribolazioni nell' ambito dei trattamenti convenzionali, dai quali aveva ottenuto solo peggioramenti, si decise a cercare possibilità alternative, provando la terapia delle megavitamine, riflessologia, rimedi erboristici e una cura dietetica in sede ospedaliera, finchè suo padre le consigliò di consultare un esperto di macrobiotica che nel frattempo aveva scoperto. Al che la signora si presentò speranzosa dal nuovo esperto portando con sè radiografie e ogni tipo di documentazione presumibilmente necessaria per il consulente, al quale però  bastò ascoltare la storia della paziente e un' attenta osservazione della stessa secondo i criteri della medicina orientale per giungere a una conclusione rassicurante circa le sue possibilità di guarigione. 

Da quella visita Virginia potè così voltare pagina nella sua travagliata storia, giungendo ad una nuova consapevolezza, scoprendo quanto fosse sbagliata la sua dieta, soprattutto a causa di troppi latticini e zucchero, e l' enorme potere curativo del cibo vero, equilibrato e soprattutto adatto alla sua condizione, dato che nel giro di mesi non solo tutti i suoi sintomi scomparvero in modo definitivo, ma scoprì un benessere mai conosciuto prima.

Oggi Virginia Harper, a distanza di tanti anni da quella spettacolare guarigione, non solo sprizza salute da tutti i pori, ma  è nel frattempo diventata una consulente e insegnante macrobiotica certificata dopo aver frequentato un completo corso di studio al Kushi Institute. E tutto questo in segno di riconoscenza nei confronti di ciò che l' ha portata a cambiare vita, ma soprattutto per aiutare le troppe persone che vivono storie simili alla  sua passata esperienza, cosa che ha fatto con successo negli anni passati. E' tuttora attiva con conferenze, seminari e consultazioni negli Stati Uniti, Canada ed Europa, specie in Spagna, dove presta servizio presso la Sha Wellness Clinic.


E' inoltre autrice del libro "Controlling Crohn's Disease, the Natural Way", ora alla sua quinta edizione, fondatrice di un centro, "You Can Heal You... one meal at a time", dove si insegna a gestire la salute, e persino di una fondazione no-profit specificamente pensata per i bambini, considerato il preoccupante aumento di casi di malattie infiammatorie fra i giovanissimi, come prima detto, con un titolo che più esplicito non si può: "Kids Healing Crohn's & Colitis" (Guarire i bambini dal morbo di Crohn e dalla colite).

La prossima volta parlerò di un' altra storia analoga, che riguarda invece la colite ulcerosa.
A presto

Michele Nardella




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