domenica 29 aprile 2018

Ventuno giorni per rinascere

Non c'è due senza tre, dice il proverbio, ed ecco dunque il nostro più popolare scienziato fra i pochi paladini del vivere sano, Franco Berrino, sfornare il suo terzo e più ambizioso lavoro.

Se con "Il Cibo dell'Uomo" era riuscito a condensare in forma divulgativa i concetti più importanti ed innovativi del mangiare sano (proprio quelli più trascurati dai principali mass media) e ne "La Grande Via" aveva proseguito integrando quegli insegnamenti in un discorso più ampio e completo  in considerazione di tutti gli altri fattori che entrano in gioco nel determinare lo stato di salute secondo le più aggiornate conoscenze scientifiche, in questo "Ventuno Giorni per Rinascere" (disponibile anche come ebook) si propone di incoraggiare il lettore ad intraprendere il percorso più rivoluzionario che possa fare per cambiare la sua vita fornendogli un ben definito programma pratico per realizzare e mantenere gli auspicati obbiettivi salutistici.

Ma proprio su questi conviene un attimo soffermarci perché c'è da dire che vanno oltre le comuni più rosee aspettative, potendo oggi per la prima volta nella storia combinare conoscenze e tecniche proprie delle più antiche tradizioni mediche ed esoteriche con quelle della scienza moderna, che vanno in buona parte a confermare le prime. Ben lungi dalla comune e radicata convinzione che acciacchi, malattie e declino psico-fisico siano il prezzo necessario dell'età che avanza, tutto questo ci dice invece che è possibile non solo prevenire ma anche far regredire senza farmaci malattie degenerative (Alzheimer compreso) ed allungare oltre i cento anni l'aspettativa di vita in piena efficienza e non come vecchi decrèpiti bisognosi di assistenza a tempo pieno.

Anche il contributo alla realizzazione dei suddetti lavori è andato progressivamente crescendo in vista dei complessi argomenti multidisciplinari toccati e degli obiettivi prefissi. Infatti se per trattare delle più aggiornate acquisizioni scientifiche in materia di nutrizione bastava l'immenso bagaglio di esperienza professionale di Berrino (e chi altri se no?), nel suo secondo libro il nostro si è avvalso della collaborazione del dr. Luigi Fontana, ricercatore, e nel terzo addirittura di altri due esperti, e cioè di Daniel Lumera, un autorevole riferimento nella pratica della meditazione, e di David Mariani, allenatore fisico specializzato nella riattivazione dei sedentari con 40 anni di esperienza.

Ancora una volta dunque si ravvede la necessità di un approccio olistico e integrato per il raggiungimento di risultati pratici ottimali. Tuttavia, nonostante mai come oggi ci siano state tante informazioni utili alla portata di tutti (o quasi), le persone veramente interessate e concretamente disposte a migliorare la propria salute sono ancora molto poche e questo libro si prefigge appunto di far luce sui motivi che trattengono dall'acquisire buone abitudini e aiutare il lettore nel realizzare il cambiamento. 

Cambiamento non facile, dunque, ma possibile a patto di disporre delle necessarie informazioni e della giusta consapevolezza, evitando gli errori più comuni e facendo della costanza il propellente imprescindibile. Solo infatti se si è coscienti della propria condizione, di come questa sia legata alle proprie abitudini e delle proprie potenzialità si può trovare la motivazione per affrontare un percorso sicuramente impegnativo. Ad esempio, come nel libro si fa notare, uno dei motivi che dovrebbero persuaderci ad occuparci seriamente della nostra salute, ma quasi mai considerato, è che non abbiamo il diritto di privare i nostri cari della loro libertà costringendoli ad accudirci a causa delle nostre invalidità, come succede purtroppo oggi per troppi anziani.

Fondamentale è conoscere le trappole mentali che finiscono per boicottare i nostri migliori propositi ed effettuare un cambiamento strategico ma graduale, quindi senza forzature, instaurando ad esempio "associazioni mentali positive", come si spiega bene nel libro, che non manca di illustrare i più comuni ostacoli che finiscono per far fallire lo scopo che si era deciso di perseguire. Fra questi la fretta, il perfezionismo, la voglia di strafare dovuta all'incapacità di riconoscere i propri limiti, lo scoraggiamento di fronte ai primi insuccessi e perfino la mancanza di un adeguato sonno. Molti infatti non si rendono conto (soprattutto i giovani, soliti a fare le ore piccole nelle discoteche) dell'importanza fondamentale del sonno, la cui insufficienza può vanificare in buona parte l'effetto di qualsiasi abitudine salutare.

Associazioni positive, dicevamo, significa far corrispondere, grazie ad un condizionamento mentale, un piacere, una gratificazione, oppure l'eliminazione di una sofferenza ad ogni nuova abitudine intrapresa ed in questo la strategia di cominciare con l'aggiungere buone abitudini piuttosto che demonizzare e imporsi la rinuncia drastica a tutte quelle deleterie si dimostra la più efficace. 

Bisogna infatti conoscere la distinzione tra mente conscia e mente inconscia e il funzionamento di entrambe e regolarsi di conseguenza:
La mente inconscia è condizionata dal passato, dalle esperienze soggettive con cui continuamente tende a confrontarsi creando associazioni di idee. E' la parte responsabile degli automatismi e dei comportamenti meccanici che ci portano a commettere sempre gli stessi errori, è dunque impulsiva ed è alla continua ricerca della soddisfazione immediata, inducendoci a scelte solo apparentemente convenienti. E' la mente che confronta, discrimina, giudica e che è responsabile del rimuginamento, dei pregiudizi e delle ossessioni;
La mente conscia invece non è legata al passato, nè ad aspettative future, ma vive in uno stato neutrale costantemente immersa nel presente secondo il motto zen del "qui ed ora". Essa non ha paure, è libera e serena e perciò fonte di creatività.

Appare dunque ovvia l'importanza di dare più spazio possibile a questo secondo aspetto della mente, e il libro indica nella meditazione e in quella che definisce "respirazione consapevole abbinata alla visualizzazione creativa" gli strumenti più efficaci.

Eccoci dunque a dover considerare anche l'aspetto mentale per assicurarci di ottenere il massimo dai nostri sforzi. Del resto i benefici della meditazione a livello fisiologico oltre che mentale sono stati ampiamente confermati dalla ricerca scientifica. Purtroppo in "Ventuno Giorni per Rinascere" si parla di meditazione in senso generale ma, oltre al fatto che di tipi di meditazione ce ne sono diversi, mi sembra non ci siano indicazioni pratiche su come iniziare,  cosa che comunque richiede una iniziazione da parte di un insegnante qualificato.

Il programma è strutturato in tre parti, ognuna della durata di una settimana, ma prima di illustrare brevemente in che consistono, alla legittima domanda sul perché di quei ventuno giorni (7 x 3) si può rispondere che empiricamente si è constatato che tre settimane sono in genere il tempo minimo affinché un'azione ripetuta quotidianamente venga mentalmente acquisita e riconosciuta come abitudine. Perché questo avvenga è infatti necessario che si creino delle connessioni sinaptiche in zone diverse del cervello, come si è riscontrato in esperimenti di laboratorio.

Ma i nostri autori vanno oltre, dando a questa circostanza un'altra possibile interpretazione (che non esclude la prima) che tiene conto del significato esoterico dei numeri tre e sette, secondo le più antiche tradizioni: i tre dosha dell'ayurveda, il trittico cielo-uomo-terra della medicina cinese, la Santa Trinità della tradizione cristiana significano in sostanza la stessa cosa, come pure i sette giorni della settimana, i sette giorni della creazione (una metafora, naturalmente), solo per fare qualche esempio.

La prima settimana è dedicata alla disintossicazione e al ristabilimento delle condizioni di base del nostro organismo per poter funzionare in modo ottimale e sviluppare così le sue potenzialità. Il corpo ha la capacità di autoguarirsi se gli si creano le condizioni necessarie per poterlo fare (concetto poco considerato dalla medicina ufficiale, se non del tutto ignorato, come sappiamo), quindi massima importanza alla qualità del cibo, all'esercizio fisico accompagnato da un adeguato riposo, senza dimenticare una corretta respirazione.

Quanto alla parte nutrizionale, essendosene già parlato in modo esaustivo nelle prime due opere suddette, il libro non si dilunga troppo, limitandosi a riprendere i concetti più fondamentali, come l'importanza di contrastare l'infiammazione cronica sub-clinica, condizione comune a tutte le malattie degenerative. A tutto ciò si aggiungono suggerimenti sul come e quanto mangiare e perfino in quali ore della giornata è preferibile consumare i pasti perchè il cibo possa darci il massimo beneficio, senza dimenticare gli immancabili esempi di menù. Non si dà però, a mio avviso, sufficiente enfasi alla masticazione, una funzione fondamentale ma generalmente molto sottovalutata e trascurata, e a proposito di menù e ricette continuo a non capire perché, nonostante Berrino non abbia mai fatto mistero della sua simpatia per la macrobiotica, non parli mai delle alghe marine, uno dei cibi più preziosi in assoluto, peraltro non del tutto estraneo alla nostra tradizione mediterranea.

Una volta messo ordine nel nostro corpo, nella seconda settimana si procede a rafforzare la salute col potenziamento dell'energia vitale attraverso la sinergia che si viene a stabilire tra dieta ed esercizi vari. Tutto ciò ha come risultato una rigenerazione di corpo, mente e spirito che si traduce poi in un  ringiovanimento, soprattutto se nella terza settimana, quella dedicata al mantenimento dei risultati raggiunti, ci si impegna a imparare ad ascoltare il proprio corpo, il quale ci manda continuamente segnali sulla sua condizione e i suoi bisogni, e a coltivare gli aspetti più spirituali della vita.

Questa è dunque la parte finale e più filosofica del programma, dove si impara il vero significato della salute, intesa come condizione per poter vivere appieno la vita e dunque anche come mezzo di realizzazione. E non si poteva a tal proposito non fare riferimento ai sette livelli di giudizio e alle sette condizioni della salute (tanto per rimanere in tema col numero sette) secondo la macrobiotica, date le affinità di pensiero mai nascoste di Berrino con questa filosofia.

Insomma, se posso esprimere un parere, un libro probabilmente unico nel suo genere ma non esattamente per tutti: occorre avere già una certa cultura, o una propensione al tipo di cultura di cui si parla, ma soprattutto una disponibilità all'impegno che il libro richiede. Ciò che colpisce infatti sono le innumerevoli citazioni, nozioni e concetti propri delle più disparate tradizioni filosofico-esoteriche e i tanti esercizi che il programma prevede, che fanno di quest'opera non tanto qualcosa da leggere soltanto, quanto da studiare. Inoltre dubito che una persona di una certa età possa riuscire a stravolgere abitudini verosimilmente radicatissime in qualche settimana e aggiungerei che, se quanto si propone si rivela utile a qualsiasi età (e su questo non ci sono dubbi), i benefici (e la facilità nel conseguirli) saranno tanto maggiori quanto prima nel corso della vita si inizierà a metterlo in pratica.

Sarà pur vero che "Circa la salute non abbiamo nulla da imparare, serve ricordare", come afferma saggiamente Berrino nelle note di copertina, frase che allude alle nostre più antiche tradizioni, al nostro innato istinto e al comune buonsenso, ma sta di fatto che quell'istinto naturale è finito con l'atrofizzarsi a causa dell'educazione, delle influenze sociali e della cultura di massa. Ed è oggi per la maggior parte di noi tutto maledettamente più difficile.

Michele Nardella

Post correlati:

Il cibo dell'uomo secondo Berrino

Con 'La Grande Via' Franco Berrino è tornato... alla grande!

Ventuno Giorni per Rinascere Ventuno Giorni per Rinascere
Il percorso che ringiovanisce corpo e mente
Franco Berrino, Daniel Lumera, David Mariani

Compralo su il Giardino dei Libri

Nessun commento:

Posta un commento