venerdì 17 gennaio 2020

Il dottor Quantum: la fisica quantistica paradigma per una nuova medicina


Ci sono libri che ti cambiano la vita. Sarà pure una frase fatta ma la lettura di alcuni dei saggi di filosofia della scienza di Fritjof Capra (in particolare "Il Tao della Fisica" e "Il Punto di Svolta") mi hanno realmente lasciato un segno per la profondità dei loro concetti, il cui potenziale rivoluzionario su ogni aspetto della nostra cultura è paragonabile a quello della teoria  copernicana.

Nei suddetti  saggi il fisico di Berkeley dimostra infatti il parallelismo, mai prima sospettato, tra il pensiero scientifico moderno e i più tradizionali sistemi di pensiero filosofico-religioso, nonchè le sue enormi implicazioni in tutte le più significative emergenze del nostro tempo contrassegnato, come ormai evidente, da una crisi universale senza precedenti. Due punti di vista diametralmente opposti che tuttavia attraverso la loro dialettica giungono inaspettatamente ad identiche conclusioni circa la natura intima della realtà, e dunque ad un punto d'incontro.

Già, perché, per chi non lo sapesse, all'inizio del secolo scorso due scoperte epocali come la teoria della relatività e la meccanica quantistica hanno segnato una rivoluzione per aver minato le basi stesse della scienza classica, essendo emersa l'inadeguatezza dei suoi postulati quando applicati ai nuovi campi d'indagine: rispettivamente l'astrofisica (pertinente all'infinitamente grande) e la realtà sub-atomica (l'infinitamente piccolo). La nuova visione allora emergente della realtà, in cui tutti gli elementi risultano interdipendenti e inseparabili, era olistica, contrapponendosi a quella classica meccanicistica e riduzionistica, e perfettamente compatibile con i concetti delle dottrine millenarie patrimonio dell'umanità, compresi i più antichi sistemi medici. Tuttavia paradossalmente, a dispetto del suo rigore scientifico, un concetto così gravido di implicazioni non ha impedito alle scienze "non esatte", biologia e medicina in testa, di continuare imperterrite a svilupparsi secondo il vecchio paradigma: un eccellente esempio di spirito "scientifico" e di coerenza, non c'è che dire.

Già questa circostanza dovrebbe far riflettere, visto che del difficile rapporto tra medicina ufficiale allopatica e medicine cosiddette alternative siamo oggi più che mai consapevoli, soprattutto quando ad esso si sovrappongono interessi che non hanno nulla a che vedere con la scienza, ma questo è un altro discorso.

Eppure c'è chi è convinto che le due fazioni possano perfettamente convivere, non essendoci fra di esse contrapposizione ma complementarietà, riuscendo così in una sorta di quadratura del cerchio. A pensarlo è un fisico indiano con un curriculum di tutto rispetto, Amit Goswami, pioniere di un rivoluzionario paradigma scientifico multidisciplinare, il quale affronta il problema  individuando nel dualismo (l'osso duro su cui fin dalla notte dei tempi filosofi e scienziati si sono arrovellati nel tentativo infruttuoso di superarlo) il nòcciolo della questione. Ma per fortuna la fisica quantistica ci viene incontro secondo l'illustre scienziato, ed è questo l'argomento del suo più recente libro, che non per nulla si intitola "Il Dottor Quantum".

Per mettere ordine nelle questioni filosofiche il dualismo cartesiano sanciva la netta divisione tra spirito e materia (res cogitans e res extensa, come li definisce appunto Cartesio), da cui  la rinuncia in partenza da parte di qualsivoglia scienziato di investigare e comprendere tutta quella parte di realtà che non si presta ad essere sperimentata dai sensi nè a farsi quantificare. E se Cartesio non spiega come mente e corpo possano interagire, data la mancanza di un punto in comune, il filosofo tedesco Leibnitz addirittura nega tale possibilità, credendo così di evitare la trappola del dualismo, sostenendo che le due entità funzionino in parallelo. Tuttavia non spiega che cosa rende possibile questo parallelismo, restando così ancorato al dualismo.

Date dunque queste premesse era inevitabile che la scienza si sviluppasse nella direzione materialistica, incoraggiata per giunta dagli innegabili straordinari successi conseguiti nella ricerca che confermavano di volta in volta la validità del suo metodo.

Ora però, dopo la rivoluzione avvenuta in fisica, sono sempre più numerose le voci che invocano un  cambiamento di rotta anche in medicina in quanto è ormai opinione pressoché generale che la medicina scientifica allopatica e istituzionale non comprenda sostanzialmente l'essere umano e i suoi incidenti di percorso, limitandosi a trattare i suoi sintomi (non di rado causando effetti collaterali indesiderati), ed essendo del tutto inadeguata a far fronte alle patologie degenerative. E' perciò definita da molti "iatrogena" e come se non bastasse è anche molto costosa.

Goswami, partendo dal presupposto che le medicine alternative funzionino (fatto contestato dai rappresentanti della medicina ufficiale per ovvi motivi, come sappiamo, ma per noi scontato) e che anche alla medicina allopatica si devono riconoscere i suoi punti di forza, si pone il problema di come conciliare punti di vista e metodologie completamente diversi e a volte contrastanti. Insomma, a chi dovremmo dare ascolto? Come dovremmo regolarci?

Ispirato dalle letture di Fritjof Capra, di cui si è appena detto, non si è accontentato di scoprire il parallelismo esistente tra scienza e spiritualità, ma ha cercato di elaborare un nuovo paradigma che potesse integrarle.

Già dalla fisica quantistica era emersa l'importanza determinante della coscienza nel produrre un risultato sperimentale, così il confronto con mistici orientali si è rivelato il catalizzatore per l'intuizione finale. Secondo la loro concezione la coscienza è alla base dell'essere, sia animato che inanimato. Essa è l'entità immanente che, in quanto tale, precede il soggetto e l'oggetto, ma per chiarirlo torniamo alla fisica:

Nella fisica quantistica gli oggetti, come gli eventi, non sono "cose" ben definite con caratteristiche intrinseche che le differenziano da tutto ciò da cui ai nostri sensi sembrano distinte e separate, ma "onde di probabilità". E' solo quando la coscienza sceglie una di queste possibilità che questa si traduce in un evento reale ("collasso quantico"). Ciò significa che soggetto e oggetto non sono entità oggettive separate, ognuna con una esistenza indipendente dall'altra: non si può dunque definire qualcosa prescindendo da chi ne parla, ossia da chi è il soggetto di quella precisa esperienza.


La coscienza dunque è il comune denominatore di tutto ciò che esiste, perché parte tutto da lì: essa si manifesta contemporaneamente sia a livello materiale che immateriale. Solo con questa comprensione si può superare lo scoglio del dualismo e dunque mettere la coscienza al centro del nuovo paradigma. Cercando infatti di risalire alle radici profonde di ogni pratica medica Goswami giunge a questo concetto unificatore, non senza analizzare accuratamente le ragioni che hanno sempre impedito e continuano ad impedire di arrivare a simili conclusioni.

Ragioni che egli individua nei pregiudizi materialistici ai quali non sono estranei nemmeno gli stessi medici e praticanti alternativi, come l'autore tiene a sottolineare, i quali si sforzano di cercare (evidentemente senza grande successo) spiegazioni il più possibile "scientifiche" per farle accettare dalla comunità utilizzando lo stesso linguaggio (inadeguato) della fisica classica. Segno evidente che l'insegnamento della fisica quantistica a distanza di tanti anni non è ancora riuscita a scalfire l'armatura di quella classica, che condiziona profondamente da sempre la nostra visione del mondo e il nostro immaginario.

Un eccellente esempio di questa situazione è rappresentato dal caso dell'omeopatia, recentemente bersaglio di duri attacchi da parte dei rappresentanti dell'"ortodossia" scientifica, i quali, com'è noto, appellandosi alla legge di Avogadro contestano il valore di questa medicina portando come "prova" la mancanza di una sia pur minima traccia di molecole del principio attivo contenuto nei medicinali omeopatici a causa delle enormi diluizioni cui viene sottoposto. 

Così, per spiegare l'enorme successo che l'omeopatia sta riscuotendo in tutto il mondo (solo in Italia sono 9 milioni all'anno quelli che vi ricorrono) gli scienziati più conservatori, non sapendo che pesci pigliare, tirano in ballo la solita storiella ridicola dell'effetto placebo, un vizietto alquanto noto che rivela tutta la loro arroganza, che si spinge a negare l'evidenza dei fatti pur di non mettere in discussione il loro punto di vista. Ma voler far credere che migliaia di medici omeopatici (che, in quanto tali, hanno una preparazione non inferiore a quella dei loro colleghi allopatici) riescono a sbarcare il lunario e spesso persino a guadagnare molto bene solo perché sono tanto fortunati da imbattersi in pazienti che si lasciano suggestionare  è un vero e proprio insulto all'intelligenza altrui.

A tal proposito è doveroso far notare che il grande Fritjof Capra ad un congresso omeopatico tenutosi nel 2010 a Verona aveva già messo in evidenza l'inadeguatezza dell'impianto teorico utilizzato comunemente per dimostrare i fondamenti di questa medicina: invece di cercare prove sul piano della biomedicina, a suo avviso si dovrebbe cercare il confronto su quello della fisica quantistica per giungere ad un fondamento scientificamente condiviso (ne ho parlato in un mio vecchio post, "Ancora sull'omeopatia").

 
I pregiudizi materialistici sono d'intralcio alla comprensione dei fenomeni osservati e all'origine della confusione su alcuni concetti cardine che porta ad identificare il cervello con la mente e con la coscienza.

Tanto quest'ultima quanto il pensiero vengono infatti considerati erroneamente epifenomeni, ossia proprietà emergenti a partire dai costituenti più elementari della materia secondo una causalità ascendente (particelle preatomiche>atomi>molecole>cellule>cervello>coscienza), ma nessun computer, che è un cervello artificiale, per quanto sofisticato, potrà mai pensare e avere una coscienza in quanto non è in grado di elaborare un significato a partire dai dati a disposizione, come hanno fatto notare diversi studiosi.

A questo modello (che mantiene la sua validità entro un certo ambito) Goswami contrappone la causalità discendente, che parte appunto dalla coscienza per interessare  i vari livelli gerarchici dell'essere e alla luce di ciò spiega con grande coerenza i fondamenti delle varie medicine alternative (medicina cinese, ayurveda, omeopatia e medicina mente-corpo), concetti antichissimi come i chakra, i campi morfogenetici del biologo Rupert Sheldrake, la teoria del corpo vitale, o corpo eterico, come viene definito nella dottrina antroposofica di Rudolf Steiner e altri fenomeni scientificamente inspiegabili come le guarigioni spontanee e la morfogenesi, ossia il fatto che nello sviluppo embrionale da una cellula-uovo possano derivare tessuti molto differenziati, pur avendo ogni cellula figlia lo stesso patrimonio genetico.

Si arriva così ad una medicina integrata in cui ogni approccio terapeutico può essere appropriato in determinate circostanze, compresa la medicina scientifica allopatica e che per di più, grazie a questo nuovo paradigma, aiuta a capire meglio il significato della malattia, che altro non è se non un'occasione per imparare ciò di cui si ha bisogno per evolvere come esseri umani in questa nostra avventura terrena.

Come molti avranno capito, "Il Dottor Quantum" non è esattamente un libro d'evasione da leggere sotto l'ombrellone. E' piuttosto impegnativo, dunque non per tutti, ma estremamente affascinante, essendo il primo e l'unico, ch'io sappia, a cercare di dirimere l'annosa diatriba tra scienza ortodossa e tutto ciò che è sempre stato considerato infondato per il solo fatto di essere "off-limits".

Certo ci sono cose che trascendono la capacità di comprensione umana e forse non riusciremo mai a trovare le risposte ai più grandi interrogativi che a me sono sorti spontanei dopo aver letto il libro: "Ma insomma, dopo tutto che cos'è questa coscienza?" e poi  "Chi decide e perché?", ma per ora direi che ci possiamo accontentare.

 

 

Michele Nardella

Il Dottor Quantum Il Dottor Quantum
Un approccio quantico alla salute e alla guarigione
Amit Goswami

Compralo su il Giardino dei Libri

Nessun commento:

Posta un commento