mercoledì 21 febbraio 2018

Primo grande summit macrobiotico on-line!


C'era una volta il Kushi Institute.

No, non è l'inizio di una favola (che sarebbe la prima senza il classico lieto fine), ma l'amara constatazione della fine di quella che sembrava una delle più solide e promettenti realtà nell'ambito della cultura alternativa.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare si tratta del più importante centro al mondo (situato in Massachusetts, USA, con varie succursali anche all'estero) per la diffusione dell'approccio macrobiotico alla salute e alla vita in generale.  Fondato nel lontano 1978, è stato meta di migliaia di studenti da ogni parte del mondo e, rilasciando diplomi per cuochi e consulenti per la salute, ha licenziato tanti insegnanti divenuti poi famosi, che a loro volta hanno iniziato alla pratica macrobiotica migliaia di persone e guarito anche da malattie "incurabili".

Tuttavia più di un anno fa ha dovuto chiudere i battenti, oltre che per problemi organizzativi conseguenti alla scomparsa del suo fondatore, soprattutto per gravi difficoltà finanziarie.

I primi segnali di crisi erano arrivati nel 2016 con la notizia della cancellazione di un ambiziosissimo progetto che sarebbe diventato un avvenimento epocale se fosse stato realizzato: un esperimento concepito per confrontare i risultati tra un gruppo di malati di cancro al seno di stadio avanzato trattati solo con la macrobiotica e un altro di pazienti simili sottoposti invece alle terapie convenzionali (ne ho parlato a suo tempo in un paio di post). Pur sapendo  che l'esperimento sarebbe durato almeno due anni e che avrebbe comportato costi altissimi, i suoi ideatori nel deliberarlo evidentemente sapevano che ne sarebbe valsa la pena, essendo sicuri di poter vincere la sfida alla grande. Purtroppo, come Alex Jack  in persona (direttore esecutivo del Kushi Institute) mi comunicò in seguito ad una mia specifica richiesta, il progetto fu poi archiviato in quanto, a conferma di quanto appena detto, a conti fatti sarebbe costato circa 2,5 milioni di dollari, una cifra impossibile allora da reperire. Un vero peccato mortale, un'occasione unica sprecata!

Per fortuna però le attività e le iniziative nel campo della macrobiotica non si sono interrotte: sapendo che uno dei concetti cardini della filosofia macrobiotica è che le difficoltà sono il sale della vita, lo stimolo necessario per indurci a migliorarci e progredire nel nostro viaggio terreno, gli stessi insegnanti del suddetto KI, fra le altre attività, in uno sforzo organizzativo non indifferente hanno recentemente dato vita ad un evento mediatico senza precedenti: dal 21  al 27 gennaio scorsi si è svolto un simposio on-line per condividere risorse che ci aiutino a focalizzarci sulla nostra salute e il nostro destino in una società in costante declino e per cui vari esperti internazionali si sono avvicendati giornalmente trattando ognuno un tema specifico.

Voglio ricordare a tal proposito che, sebbene la macrobiotica sia conosciuta per il suo approccio alla salute fisica (e sono innumerevoli le persone che grazie ad essa hanno potuto guarire da malattie anche gravi o semplicemente raggiungere una forma migliore), i princìpi che ne sono alla base possono aiutare a comprendere e affrontare le problematiche più disparate grazie alla loro universalità. Essi si ritrovano infatti, attraverso metafore, simboli e nomi diversi, praticamente in tutti i sistemi medici, filosofici e religiosi di ogni tradizione.

Dopo la presentazione di sabato 21, l'unico appuntamento a libero accesso (quelli successivi invece richiedevano un esborso non proprio economico e si poteva scegliere se seguire tutta la manifestazione oppure partecipare anche a una sola giornata, con la possibilità di intervenire in chat per porre domande), Valentina Nelissen, manager generale del Kushi Institute d'Europa, ha dato il via alla serie di interventi trattando un argomento tanto spinoso quanto comune per chi fa scelte di vita alternative e ha una famiglia: come convincere il proprio partner e i propri figli a seguire una dieta di tipo macrobiotico. Ha così parlato della sua esperienza personale raccontando di suo marito vegano e di suo cognato addirittura macellaio, entrambi convertitisi alla macrobiotica dopo aver scoperto quanto delizioso fosse il cibo da lei preparato e averne verificato i benefici per il loro benessere. Per ciò che riguarda i bambini, come lei stessa ammette, la questione è più problematica soprattutto a causa dei malsani programmi delle mense scolastiche. Il suo consiglio è comunque di sforzarsi di fare il possibile cominciando con lo scegliere ingredienti di qualità nel preparare i loro cibi e piatti preferiti e allo stesso tempo dare loro occasione di assaggiare un pò di tutto, per esempio incoraggiandoli e coinvolgendoli nella preparazione assieme alla mamma dei vari manicaretti.

Ma parlare di tutti i partecipanti sarebbe troppo lungo. Mi limiterò dunque a quelli che mi sembrano i principali interventi, scusandomi per le inevitabili esclusioni.

Quanto sia importante la salute mentale, coi suoi drammatici risvolti sociali, non è mai stato tanto evidente come in questo frangente, in cui non possiamo che constatarne il raggiungimento del minimo storico. Ce lo hanno ricordato David e Cynthia Briscoe, fondatori e direttori di Macrobiotics America, parlando anch'essi della loro esperienza che li ha portati ad una migliore salute mentale ed emotiva e delle strategie per incrementare la memoria e la longevità. Il cibo è alla base della salute fisica e la salute fisica a sua volta è la base di quella mentale ("Mens sana in corpore sano", come dicevano gli antichi saggi Romani), ma questa relazione indiretta tra cibo e stato mentale sembra essere incompresa, o comunque tenuta in scarsa considerazione nella nostra società, dalla persona comune alle istituzioni e perfino ai professionisti della salute, che non sanno fare altro che intervenire anche sui sintomi mentali e comportamentali con farmaci artificiali senza considerare mai la condizione generale.

Ginat Rice, che assieme al marito Sheldon, esperto in numerologia, gestisce un centro macrobiotico nientemeno che a Gerusalemme, in qualità di esperta in diagnosi attraverso le mani e chiromanzia ha illustrato gli elementi base di questa affascinante e antica materia. Ha una lunga esperienza nel campo della macrobiotica, essendosi diplomata tanti anni fa proprio al KI del Massachusetts.

Come trasformare le emozioni e le voglie smodate che sono all'origine di comportamenti alimentari compulsivi è stato invece il tema di Bettina Zumdick, fra i principali esponenti del KI e promotori della manifestazione. Conoscere il significato di certe voglie e comportamenti è dunque fondamentale per poterli correggere. Ad esempio il desiderio di latticini teneri e cremosi e di altri alimenti con queste caratteristiche può significare desiderio di essere blanditi, coccolati, lusingati proprio come un bambino. Voglia di cibi duri e croccanti può mascherare aggressività e la ricerca di cibi speziati può significare noia e ricerca di varietà nella vita.

Da sinistra: Alex Jack, Bettina Zumdick e Edward Esko
Di Virginia Harper mi sono già occupato tempo fa raccontando la sua incredibile storia di guarigione da una forma particolarmente grave di colite ulcerosa (ovviamente grazie alla macrobiotica) e di come questa esperienza l'abbia portata a studiare fino a diventare una delle maggiori esperte al mondo in questo campo. Virginia Harper, che dirige un importante centro macrobiotico a Nashville, ne ha parlato nel suo intervento.


Anche di Christina Pirello ho parlato a proposito della sua non meno eclatante guarigione dal cancro e di come questa vicenda sia stata l'inizio di un brillante percorso fino a diventare una consulente macrobiotica molto apprezzata e famosa soprattutto grazie ai programmi televisivi in cui dà lezioni di cucina. Ed a proposito di cucina, in questa manifestazione Christina ha voluto parlare dell'importanza di restituire ad essa la considerazione che merita e che le è stata tolta nell'era moderna. La cucina è infatti il fulcro della vita, l'intermediario tra noi e l'ambiente, un rapporto ormai gravemente compromesso, ma noi moderni la consideriamo una perdita di tempo, sempre più inclini a ricorrere ai fast food e ai cibi pronti.

Altre vecchie conoscenze sono Bill Tara, Tom Monte ed Edward Esko

Pioniere della macrobiotica come gli altri due, Bill Tara, che è tra i fondatori del KI, ha parlato di macrobiotica e umana ecologia, facendo notare come tra tutte le specie animali gli umani siano gli unici a non sapere come mangiare e come armonizzarsi con l'ambiente. Ha parlato a questo proposito  anche dell'importanza del veganismo sottolineando che, seppure sia una scelta a suo avviso raccomandabile, dovrebbe essere praticato in versione macrobiotica per poter essere considerato salutare, dato che una dieta non può essere definita sulla base di ciò che essa esclude.

Tom Monte, partendo dal concetto di sincronicità degli eventi, in virtù della quale ha potuto conoscere la macrobiotica che gli ha cambiato la vita, si è concentrato sull'aspetto spirituale dell'esistenza, della necessità di andare oltre la nostra identità fisica per esplorare il campo della coscienza, che ci porta alla nostra vera natura, la nostra radice divina.

Edward Esko ha invece fatto previsioni sul 2018 secondo il "ki delle 9 stelle", una teoria orientale basata sull'I Ching e sulla teoria dei 5 elementi che, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, non è un sistema astrologico, anche se si usa per fare previsioni, ma numerologico basato sul concetto di energia (ki) soggetta a fasi cicliche, una sorta di bioritmo che plasma la vita di ognuno. L'anno in corso è contrassegnato dall'elemento fuoco e questo significa energia prorompente che potrebbe portare ad avvenimenti eclatanti ed improvvisi, come quando un processo, giunto a maturazione dopo una lunga incubazione esplode dando i suoi frutti.

Molto interessante il tema trattato da Jessica Porter: le differenze tra uomo e donna secondo yin e yang, ma il discorso ci porterebbe lontano...

Ma forse il contributo più interessante l'ha dato Alex Jack, altra colonna portante del KI, super-esperto in diagnosi orientale, di cui la fisiognomica è una parte fondamentale, nonchè co-autore assieme a Michio Kushi del celebre libro "La dieta per la prevenzione del cancro". In questo incontro ha dato prova delle sue abilità analizzando i volti di numerosi personaggi politici di spicco nel panorama internazionale per valutarne lo stato di salute e le possibili ripercussioni sulle loro decisioni politiche, dato che chi sa padroneggiare quest'arte è in grado di ricavare molte più informazioni di quanto i medici moderni con tutti i loro sofisticatissimi ritrovati tecnologici possano immaginare.

Ha così passato in rassegna Trump, Putin, Kim Jong-un, la Merkel, Theresa May, Netanyahu ed altri, soffermandosi in particolare sul primo, di cui ha rilevato una robusta costituzione yang ma una preoccupante condizione. I principali organi del presidente americano infatti risultano sotto stress a causa della pesante dieta con troppi cibi animali, mentre il viso e il naso rossi rivelano uno stato infiammatorio del sistema cardio-circolatorio che si traduce in una infiammata retorica e una mancanza di compassione e simpatia. Inoltre il suo pancreas teso e contratto lo porta a sbalzi d'umore dovuti all'ipoglicemia indotta e le borse sotto gli occhi stanno ad indicare reni in cattive condizioni che sono all'origine di una mentalità paurosa e paranoica (il che spiega certi suoi comportamenti).

Faccio notare che anche il nostro super-esperto macrobiotico Martin Halsey de "La Sana Gola" ha fatto una diagnosi a Trump in una sua newsletter giungendo a conclusioni molto simili.

E se Putin dall'analisi di Alex risulta essere quello di tutto il gruppo che può vantare le migliori condizioni, sottolineando le sue più sane abitudini, per quanto riguarda lo stato di salute di Kim Jong-un, il dittatore nord-coreano, era scontato che se ne parlasse in termini decisamente allarmistici. Del resto il suo fisico tracagnotto e quel suo faccione gonfio come un pallone la dicono lunga sulle sue condizioni e sui possibili risvolti sul piano temperamentale e comportamentale. Quando lo sento nominare mi viene in mente la canzone di Celentano "Il mondo in MI7" datata 1966, che già all'epoca recitava: "Ogni atomica è una boccia e i birilli son l'umanità, il capriccio di un capoccia ed il mondo in aria salterà... ". Parole profetiche, come vedete, che dopo più di cinquant'anni suonano drammaticamente attuali.

Michele Nardella 

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