giovedì 16 agosto 2018

Vaccini e immunodepressi: solo una vile strumentalizzazione


Come dice il buon Claudio Messora nella sua invettiva di un anno fa, l'unico vaccino necessario sarebbe quello contro l'idiozia, che però purtroppo non esiste e non ci sarà mai... perché sarebbe controproducente per il sistema marcio e corrotto in cui viviamo, quella sorta di regime nazi-fascista-mafioso che ha scatenato questa nuova caccia alle streghe dopo essere riuscito a realizzare  subdolamente un meticoloso lavaggio del cervello alle masse (il vero "effetto gregge"... di pecore, ovviamente, quelle che vanno tutte buone buone e contente dove vuole il loro pastore, e non la favola che ci raccontano i media sulla presunta immunità): una situazione allucinante che ha del surreale e non ha assolutamente precedenti nella storia.

Pensavo di non tornare più sullo spinoso tema, ma la situazione già incandescente è ormai precipitata sull'orlo di una vera guerra civile, tra feroci insulti e pesanti minacce a esponenti dell'una e dell'altra fazione, dopo la recente circolare della  nuova ministra Grillo sulla famigerata legge Lorenzin.

Ciò che mi ha indotto a riprendere il discorso è stata infatti l'enfasi che in questi giorni i pro-vax, compresi molti presidi di scuole preoccupati per gli immediati provvedimenti chiamati ad adottare, pongono sui presunti pericoli che gli immunodepressi subirebbero a causa dell'"incoscienza" di chi non si vaccina, fatto grave e intollerabile per cui mi preme chiarire subito la questione. 

Come al solito in questi casi non si sa mai quanto ci sia di ignoranza e faciloneria nel giudicare e quanto di malafede, perciò mi rivolgo a chi in buona fede dà per scontata la fondatezza delle idee che ci vengono inculcate dall'alto senza porsi troppe domande, convinto che tutto questo si faccia per il bene della comunità.

Prima di cominciare dando come al solito troppe cose per scontate,  i pro-vax dovrebbero una volta tanto mettere in funzione quei quattro neuroni che gli restano nella capoccia e magari abituarsi a farlo sempre... se non altro per non farli atrofizzare! Perciò qualche domandina sarebbe il caso di farsela e chiedersi come mai si diventa immunodepressi (sorvolando sulle rare forme di immunodeficienza congenita, sulle cui cause peraltro si potrebbe pure discutere... ).

Ebbene nella maggioranza dei casi ciò è conseguenza della chemioterapia o altre cure discutibili, che notoriamente mettono KO il sistema immunitario. Ora, una cura che per "guarire" una malattia ne crea contemporaneamente un'altra per me non è una cura, e così la pensa qualsiasi persona di buosenso. Perciò la prima cosa da fare per chi ha una malattia degenerativa è entrare nell'ordine di idee di rivolgersi alle medicine dolci e dunque alle cure naturali rifiutando senza se e senza ma la chemioterapia... se non in casi eccezionali (comunque sempre affiancata a un supporto naturale). Ma capisco che, essendo questo tasto un tabù, il solo accennarne fa andare su tutte le furie i soliti gran sacerdoti della medicina, per non parlare di Big Pharma che, se i suoi favolosi introiti dovessero crollare, metterebbe sul lastrico il suo esercito di dipendenti.

Eh no, scherziamo? Non si può assolutamente permettere!

Dunque, detto in sintesi, ci si ostina a optare per scelte scellerate (che non sono mai messe in discussione) per poi obbligare tutta la popolazione (la schiacciante maggioranza) a fare qualcosa al fine di proteggere il malcapitato dalle conseguenze di quelle scelte. Fantastico!

E' poi ampiamente risaputo che lo stile di vita moderno invalso nella nostra società ipertecnologica è la ricetta migliore per indebolire il sistema immunitario, a cominciare dalla dieta-spazzatura. E se questo sembra un concetto astratto e troppo generico, per fare un esempio convincente vorrei segnalare una ricerca condotta tanti anni fa in California che va proprio sullo specifico dimostrando in modo inequivocabile il diretto rapporto tra consumo di zucchero ed efficienza dei globuli bianchi (leucociti) nel neutralizzare i batteri: più zucchero si assume, meno batteri vengono uccisi. Inoltre ci sono altri studi, sempre a proposito dei globuli bianchi, che dimostrano come lo zucchero rallenti la loro maturazione e differenziazione.

Ma tutto questo la signora Lorenzin non lo sa (complice l'informazione ufficiale che, come al solito quando si tratta di informazioni imbarazzanti, non ne ha mai dato notizia), essendosi opposta all'introduzione di norme per limitare il contenuto del bianco veleno in alimenti e bibite industriali. Del resto, che importa? Tanto ci pensano i vaccini a proteggerci!

Dicevamo dello stile di vita: è da tempo risaputo che droghe, alcool e fumo sono tra i fattori più debilitanti, mentre si tende a trascurare l'effetto deleterio della troppa igiene, come pure della vita sedentaria e troppo agiata, che si trascorre per troppo tempo in locali chiusi con riscaldamento sempre acceso in inverno e condizionatore in estate: tutte abitudini che, isolandoci da ogni stimolo naturale ambientale, tendono ad impigrire il nostro corpo indebolendo le nostre capacità di difesa.

Detto questo, andiamo avanti e fatemi capire: ma prima della legge Lorenzin, quando nessuno si lamentava per gli immunodepressi, qual'era la situazione? Non c'erano immunodepressi? Sono spuntati tutti adesso? Morivano come mosche per colpa di chi non era vaccinato? E nei quindici Paesi europei dove tutt'ora non c'è un solo vaccino obbligatorio che succede? Anche lì non ci sono immunodepressi? Sono tutti incoscienti e se ne fregano di tutelare i loro "diritti"?

Ma l'aspetto più assurdo e ridicolo, per non dire grottesco, di questa vicenda è non rendersi conto che chi soffre di immunodeficienza è suscettibile a qualsiasi tipo d'infezione, di cui le malattie per le quali esiste l'obbligo vaccinale sono solo una piccola parte. Dunque è assurdo pensare di poter mettere al sicuro questa minoranza indebolita obbligando il resto della popolazione a vaccinarsi contro appena dieci malattie. Non si può infatti pensare che l'immunodepresso frequenti solo l'ambiente scolastico, dato che ovviamente è del tutto normale frequentare altri ambienti sociali e venire a contatto con moltissimi altri soggetti. Per coerenza si dovrebbe allora imporre ogni tipo di vaccinazione a tutta la popolazione a cominiciare dal personale medico e sanitario ospedaliero che, essendo continuamente a contatto con ammalati di ogni genere, può più facilmente trasmettere agenti infettivi anche a chi non ha le difese adeguate. Invece paradossalmente il personale sanitario è il più restìo a vaccinarsi, essendo stato scoperto che solo il 10-15% di esso lo fa, a testimonianza che anche fra chi si dichiara (a parole) favorevole alle vaccinazioni e dovrebbe per primo dare l'esempio, qualche dubbio serpeggia. 

Inoltre, per quanto ironico e paradossale sia, è proprio chi è vaccinato ad essere in molti casi  veicolo di trasmissione di infezioni a causa dei germi, uccisi o attenuati che siano, inoculati attraverso il vaccino. Ma naturalmente chiunque osi insinuare una cosa del genere (che sia medico o non) è solo un eretico da condannare al rogo!

Insomma chi è immunodepresso rimane comunque a rischio, per cui l'unica soluzione per lui è rimettersi in sesto, cosa non impossibile se ci si rivolge alle cure giuste.

Purtroppo il paradosso che stiamo vivendo in questi giorni è dovuto al fatto che esistono due categorie di persone: quelle che hanno più consapevolezza, che si informano seriamente e ragionano con la propria testa e si assumono la responsabilità della propria salute per quanto è possibile e altre che non riconoscono o non vogliono assumersi questa fondamentale responsabilità, delegando a terzi (le istituzioni e i medici, di cui inspiegabilmente si fidano ciecamente) la gestione della propria salute. Questo concetto è riassunto perfettamente nel ragionamento che il pensiero dominante sottintende a proposito dell'immunodepresso: "Io sono un povero sfigato vittima di un destino malvagio e crudele che si accanisce spietatamente su di me. Siccome non ci posso fare niente e non posso vaccinarmi, dovete pensarci voi altri a proteggermi".

Si vede così in chi rifiuta i vaccini un nemico da combattere, un egoista o un incosciente e non semplicemente qualcuno che ha una convinzione diversa che nasce da un'altra consapevolezza, qualcuno che in molti casi, proprio grazie a questa consapevolezza, si dà da fare per estirpare quel bubbone pestifero, quella mafia di Stato responsabile di questa situazione di cui i "poveri sfigati" che vogliono le vaccinazioni a tutti i costi non sanno di essere schiavi. Dunque chi lotta contro il sistema lo fa anche a beneficio di coloro da cui invece si vede ricevere odio e insulti.

Per fortuna anche fra gli immunodepressi c'è qualcuno assennato che non si lascia condizionare dal pensiero dominante. Pensiero che in realtà, come avrete già capito, vede nella presunta protezione dei più deboli un efficace pretesto per convincere il resto della popolazione a vaccinarsi. Leggete qui la testimonianza di una giovane donna gravemente immunodepressa.

Il 14 luglio 1789, come sappiamo, segnò l'inizio della Rivoluzione Francese, una data storica commemorata ancora oggi quale conquista per l'affermazione di valori fondamentali come libertà, giustizia, uguaglianza. Riusciremo noi a vincere una guerra per una causa non meno importante senza fare ricorso a mezzi violenti? A giudicare da come siamo messi ne dubito.


Michele Nardella

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3 commenti:

  1. La politica dovrebbe lasciare che siano i medici a decidere.
    Io ho le idee ben chiare. Grazie Michele.

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  2. Anch'io ho le idee chiare e credo di averle espresse in modo altrettanto chiaro in questo come in tutti i precedenti post sullo stesso argomento.

    Detto questo, devo farti notare che i medici nella maggioranza dei casi non sanno nulla di vaccini, non se ne sono mai occupati, danno tutto per scontato e ripetono a pappagallo i soliti concetti che altro non sono che luoghi comuni e dogmi spacciati per informazione scientifica. Del resto, a meno che non siano specializzati in immunologia o pediatria, non sono tenuti ad essere adeguatamente preparati su un argomento così specifico, tuttavia l'aura di autorevolezza di cui godono conferisce loro credibilità.

    Dovresti inoltre sapere che tutti i medici vengono sistematicamente indottrinati da Big Pharma, che è la regìa occulta di tutto il sistema sanitario (ricordo a proposito che Duilio Poggiolini in persona, in seguito al noto scandalo del vaccino anti-epatite B degli anni '90, dichiarò che i ministri della salute erano sempre stati espressione delle case farmaceutiche... serve aggiungere altro?).

    I medici che non si lasciano condizionare da questo sistema perverso (ancora in minoranza, ma certamente non tanto rari), che ragionano con la propria testa e che basano le loro idee sull'informazione indipendente e sulla propria esperienza professionale, di solito preferiscono non esporsi per non andare incontro a impopolarità, grane e soprattutto alle sanzioni previste (radiazione dall'albo dei medici).

    Come vedi, il mondo della medicina, pur se alquanto variegato, pende decisamente dalla parte conservatrice, il che fa capire quanto sia difficile la situazione.

    Io credo che un cambiamento ci sarà solo quando la società nel suo complesso raggiungerà un nuovo livello di consapevolezza, ma per far questo sarà necessario il contributo e la sinergia di tutte le sue componenti. Istituzioni, politici, esponenti della scienza, media e gente comune: ognuno ha la sua parte di responsabilità e ognuno può fare qualcosa.

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  3. serve consapevolezza....la posta in gioco è alta.

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