La risposta è sicuramente affermativa se la proposta proviene da Dealma Franceschetti, nota insegnante di cucina e consulente macrobiotica diplomatasi a La Sana Gola, nonché autrice di libri e blogger di successo (eletta "migliore food blogger" nel 2016 dai lettori della rivista "Vegan Italy").
Come forse qualcuno ricorderà, avevo già recensito a suo tempo il primo libro della suddetta autrice e mia amica di cui mi aveva fatto omaggio, "L'Apprendista Macrobiotico", ma alla proposta di ripetere la cosa in occasione della sua nuova freschissima fatica editoriale, "Dolci Buoni e Sani", ho esitato un pò per motivi personali e contingenti, ma soprattutto perché pensavo si trattasse del solito libro di ricette su cui non c'è molto da dire. Mi è bastato però dare una fugace occhiata per farmi ricredere: altro che libro di ricette (che ovviamente non mancano, soddisfacendo per giunta le più esigenti aspettative sia per quantità che per varietà)!
Del resto avrei dovuto immaginarlo subito, dato che l'argomento si presta a importanti considerazioni: il fatto che un tema apparentemente così frivolo e banale venga trattato da una esperta macrobiotica cambia infatti tutta la prospettiva perché offre l'occasione di introdurre nuovi concetti per il neofita che si rivelano determinanti per capire l'importanza di certe scelte.
Si parte così con l'analizzare i motivi, non sempre noti o capiti neppure dagli "addetti ai lavori", per cui è così diffusa e irresistibile la voglia di dolce, e già questo ci mette sulla strada giusta, cosa nient'affatto scontata. I consigli di Dealma sono a tal riguardo preziosi e provvidenziali, sia per quanto riguarda la gestione delle crisi compulsive che la messa in atto di una strategia efficace a lungo termine per liberarsi gradualmente e definitivamente dalla dipendenza, e in entrambi i casi la conoscenza della macrobiotica si rivela determinante, ciò che fa la differenza rispetto ad ogni altro approccio. Anche in questo caso infatti la visione olistica, semplice e intuitiva della macrobiotica si rivela più efficace e pratica di quella esclusivamente scientifica, riduttiva e dispersiva.
La passione per lo zucchero, i dolciumi e il cibo-spazzatura in genere ci introduce così al secondo punto cruciale per capire perché è così importante cambiare abitudini, anche perché di questo aspetto, tanto per cambiare, si parla decisamente troppo poco: l'assuefazione a questo genere di prodotti dà origine infatti ad una vera e propria dipendenza, che a sua volta non fa che potenziarne l'attrazione, trascinandoci lentamente ma inesorabilmente in una spirale perversa di disturbi sia fisici che mentali, emotivi e comportamentali. Come vedete siamo lontani anni-luce dalle banalità che vedono nei dolci solo un pericolo per il giro-vita!
Su questo punto avrei perciò messo più enfasi, essendo ampiamente dimostrato da ricerche scientifiche serie che lo zucchero e altre sostanze-spazzatura agiscono sugli stessi centri cerebrali che sono bersaglio delle sostanze psico-attive, comunemente definite droghe (qui se ne trova una testimonianza), e questo spiega benissimo la dipendenza che ne deriva. Lo zucchero perciò è in realtà una droga a tutti gli effetti, con l'aggravante del fatto che, non essendo pubblicamente stigmatizzato, non viene percepito come tale dal consumatore.
Inoltre, che zuccheri e alimenti ipercalorici siano la prima causa di sovrappeso e obesità lo sanno anche i sassi, ma pochissimi sanno che questo è solo la punta dell'iceberg perchè a loro volta tali condizioni fanno parte di un quadro ben più complesso e preoccupante, definito "sindrome metabolica", che è l'anticamera di ogni tipo di malattia degenerativa (compreso il morbo di Alzheimer!) e invecchiamento precoce. E se iperglicemia e iperinsulinemia sono i parametri alterati all'origine di tale sindrome, ossia il comune denominatore di tante problematiche oggi più che mai diffuse, è opportuno far notare che i dolciumi ne sono i maggiori responsabili, essendo dimostrato che quando lo zucchero è abbinato ad altre sostanze come grassi, proteine animali e farine "OO" (circostanza che si verifica puntualmente nei comuni prodotti dolciari), l'iperglicemia e soprattutto la stimolazione insulinica che ne derivano sono ancora più elevate di quelle che produrrebbe il solo zucchero.
Detto questo si procede a chiarire opportunamente cosa si deve intendere per dolce salutare, dato che l'ingannevole termine "naturale", parecchio abusato, si presta a più d'una interpretazione, essendo il suo significato piuttosto vago. La questione essenzialmente ruota attorno all'uso dei dolcificanti alternativi al comune zucchero bianco, la maggior parte dei quali, pur essendo "naturali", non sono propriamente raccomandabili come generalmente si pensa (compresa la tanto celebrata stevia, oggi tanto in voga), tuttavia sono utilizzati quasi sempre nei prodotti dolciari industriali, molto probabilmente per la loro convenienza economica.
C'è dunque una gran confusione a riguardo che il libro si premura di chiarire opportunamente. Non posso pensare a quanta gente opta per tutti quei dolciumi industriali presentati come "dietetici" o "naturali" senza sapere che non costituiscono delle valide alternative a quelli "normali", ed io stesso mi son sempre meravigliato di come sia difficile trovarne di autenticamente sani. Occhio dunque alle etichette, non prima di avere appreso quali sono gli ingredienti che meritano il via libera.
E a proposito di ingredienti c'è infatti da precisare, come avrete immaginato, che non è solo lo zucchero comune ad essere chiamato in causa, perciò nel libro sono specificati tutti quelli più problematici, spiegando le ragioni per cui andrebbero sostituiti e con quali surrogati.
Per quanto riguarda poi la parte pratica, quella dedicata alle ricette, come dicevo, ce ne sono a bizzeffe, tanto da dubitare che ci sia un altro libro simile che possa vantarne una quantità così elevata e diversificata. Sono presenti infatti tutte le tipologie di dolciumi, compresi quelli tradizionali tipici delle festività, come panettone, colomba e dolcetti di Halloween e perfino sorbetti, ghiaccioli e gelati, una tipologia quest'ultima di cui, per quanto mi risulta, non esistono alternative salutiste commerciali.
Insomma, qualora non fosse ancora chiaro, si tratta di un libro che più completo di così non potrebbe essere, che affronta l'universo "dolciumi" a 360°, spiegando concetti e soprattutto fornendo indicazioni pratiche che i libri tradizionali sullo stesso argomento non si sognerebbero neanche. Scritto per giunta da una persona molto preparata che, da sempre amante dei dolci, ha vissuto in prima persona l'esperienza della dipendenza dallo zucchero, ma che fortunatamente è riuscita a liberarsene da che ha conosciuto la macrobiotica, e con essa un livello di salute mai sperimentato prima, come lei stessa tiene a far sapere. Per ottenere ciò però non è stato necessario rinunciare al piacere dei dolci, e questa è sicuramente un'ottima notizia per chi legge, perché i dolci macrobiotici non solo non sono un pericolo per la nostra salute (se consumati cum grano salis), ma non fanno rimpiangere quelli a cui siamo più abituati. Ed è davvero una tragedia che così tanta gente perseveri in abitudini deleterie solo perché non sa che non rinuncerebbe a niente in fatto di gusto se si limitasse ad alternative più sane.
Da notare che nella penultima pagina del libro sono indicate le modalità per accedere a dei contenuti multimediali disponibili su pc, tablet e smarphone che consistono in una serie di video che hanno per protagonista naturalmente la nostra Dealma, alla quale vanno i miei sinceri complimenti per aver realizzato un'opera di immenso valore.
Sappiamo che la guerra contro lo zucchero, il veleno più subdolo che esista, e il cibo spazzatura è dura nonostante l'avanzare della cultura salutista. Basta guardare i vari programmi gastronomici televisivi e le analoghe rubriche sui rotocalchi per rendersene conto: non c'è una ricetta, dico U-N-A, che non contenga prodotti animali, oppure farine raffinate, zucchero, burro (che spesso si trovano tutti assieme)! E che dire degli invadenti spot pubblicitari di merendine varie (non faccio nomi perché chiunque guardi la tv neanche tanto regolarmente li conosce già) che arrivano quotidianamente in tutte le case nelle ore più cruciali?
Si tratta evidentemente di una lotta impari, e allora si capisce che un libro come "Dolci Buoni e Sani" è il miglior antidoto contro l'ottuso conservatorismo, l'oscurantismo mediatico dominante che si oppone ad ogni cambiamento positivo. Divulgate pure, dunque, prego!
Michele Nardella
Dolci Buoni e Sani Felicemente golosi senza dipendenza! Dealma Franceschetti Compralo su il Giardino dei Libri |
Grazie Michele! Le tue recensioni sono sempre bellissime e approfondite. Sono poche le persone che approfondiscono e studiano davvero gli argomenti di cui parlano. C'è tanta, troppa superficialità sul web e tu sei davvero una rara eccezione.
RispondiEliminaSapevo che avresti apprezzato tutta la parte teorica! ;)
Sono davvero felice che tu abbia capito il senso e lo scopo del libro, che va al di là delle semplici ricette, ma vuole essere uno strumento di comprensione del bisogno di dolce e di gestione del problema attraverso la macrobiotica. Grazie e a presto.
Dealma
Grazie, Dealma, per le tue bellissime parole che, dette da una esperta come te, sono particolarmente lusinghiere, e naturalmente ancora grazie per avermi regalato un libro così utile e prezioso (anche le mie sorelle hanno apprezzato).
EliminaCaro Michele, come sempre fai chiarezza su argomenti scottanti e importanti come il consumo dei dolci, consumo ahimè che è diventato esagerato e senza controllo! C’era veramente bisogno di un libro che regalasse non solo ricette sane e naturali, ma che nel contempo spiegasse anche le dinamiche che dovrebbero portare tutti a scelte più sagge in fatto di dolciumi! Sarà sicuramente apprezzato da tanta gente che come me fa fatica a rinunciare ai dolci, e in prossimità delle feste natalizie capita proprio a fagiolo!! Grazie a te e a Dealma Franceschetti
RispondiEliminaRossana Nardella
Cara Rossana,
Eliminagrazie per l'apprezzamento. E' vero, l'ho pensato anch'io, questo post per una strana combinazione è capitato proprio nel periodo prenatalizio e sembra una provocazione.
Liberarsi dalle dipendenze è difficile e impegnativo ma possibile e per fortuna il libro di Dealma ci viene in soccorso coi suoi consigli per gestire al meglio la voglia di dolci.
Ti consiglio dunque di leggerlo bene, e non solo per le ricette, perciò lo puoi tenere ancora finché vorrai.